L’uscita di Princess Peach: Showtime!, il primo videogioco del genere avventura che vede la celebre principessa come protagonista ed eroina assoluta, diventa un’occasione per presentare i dati relativi alla presenza delle donne nel settore dei videogiochi.
È ormai da tanto tempo che la principessa Peach non ha più bisogno di Mario e Luigi per essere salvata dalle grinfie di Bowser, diventando la portavoce di un cambiamento ormai inarrestabile. Per celebrare la nuova indipendenza della famosa principessa della Nintendo, l’associazione IIDEA, che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, ha condiviso alcuni dati relativi alla presenza delle donne nel settore.
Solo in Europa sono circa 60 milioni le donne che videogiocano tra i 6 e i 64 anni, con un’età media di 33 anni e una predilezione per smartphone e tablet. Con le stesse caratteristiche e un’analoga preferenza per quanto riguarda la piattaforma di gioco, in Italia le videogiocatrici sono oltre 5 milioni. Questi numeri fanno sperare in una sempre maggiore presenza delle donne all’interno degli studi di sviluppo dei videogiochi, nei quali l’Europa conta il 23,7% di occupate femminili. L’Italia è in linea con la media europea, con il 24% di donne impiegate nella produzione di videogiochi.
Lungi dall’essere un semplice mezzo d’intrattenimento, un videogioco come Princess Peach: Showtime! può diventare, come molti altri videogame, uno strumento per avvicinare le bambine e le ragazze alle materie STEM, le discipline scientifico-tecnologiche. Secondo uno studio internazionale, infatti, il 25,9% delle bambine e delle ragazze tra i 6 e i 15 anni videogioca. E queste giovani videogiocatrici hanno una probabilità tre volte superiore di intraprendere una carriera STEM rispetto alle coetanee che non giocano ai videogame.