Paul Pogba entra nel mondo degli esports e lo fa con una specie di fake, la sua “firma” per il Verdansk Sparks. Un team che non esiste, ma che rappresenta la città di Call of Duty. Un modo per pubblicizzare la passione del centrocampista del Manchester United per lo sparatutto di Activision e spingere i suoi fans ad accostarsi agli esports. L’annuncio del calciatore francese è comparso su Twitter.
Agosto è il mese per eccellenza del calciomercato estivo. A partire dall’estate scorsa, i rumors su un possibile trasferimento dell’ex juventino dal Manchester United a qualche altro big team europeo non si sono mai arrestati. Il tweet del campione del mondo transalpino dell’11 agosto aveva messo tutti in fibrillazione: “Tomorrow”.
“Doman” sarà il giorno della tanto agognata firma sul rinnovo del contratto con la maglia dei Red Devils o ci sarà l’annuncio di un clamoroso trasferimento destinazione Spagna o Francia magari? Le domande frenetiche dei tifosi sui social hanno trovato risposta il 12 agosto quando un tweet di Pogba ha chiarito le idee a tutti e ha postato una foto con il nuovo kit della finta squadra di calcio del mondo immaginario di Verdansk per celebrare l’apertura dello stadio del battle royale.
Secondo quanto riportato da Dot Esports, Pogba avrebbe anche rivelato il suo equipaggiamento preferito di Warzone, che include The Glitch Bruen MK9, Open Season Kar98k, C4, Heartbeat Sensor, e, come suoi “vantaggi” E.O.D., Overkill e Tracker. Il finto team del “Polpo” giocherà al Verdansk Stadium, il luogo di battaglia per eccellenza per tutti i gamers appassionati dello sparatutto.
La partnership di Pogba con Call of Duty è solo l’ennesima dimostrazione del connubio tra sport tradizionali e giochi elettronici e della passione di numerosi atleti per videogiochi ed esports. A giugno, ad esempio, Dybala, Alli e altri avevano dato vita a un evento benefico di Fifa 20 per le vittime del Covid-19. Molti hanno avviato team o partnership, come Romagnoli del Milan o Florenzi (ex Roma), Beckham o Ozil.