La settimana si apre con la notizia del riconoscimento del valore dell’arte videoludica, una sorta di primordiale consacrazione dei videogame come forma d’arte. Il “maestro” Hideo Kojima, 57enne giapponese autore di videogame entrati (o prossimi a entrare) nella storia, che sarĂ  infatti tra i giurati della 77esima Mostra internazionale del Cinema di Venezia, in programma dal 2 al 12 settembre prossimi.

Alla vigilia della fase preliminare dell’European Masters di League of Legends, dal 17 al 20 agosto, ecco la presentazione del team dei Racoon, classificati in virtĂą del loro secondo posto maturato dopo la sconfitta in finale per 3-1 proprio contro gli SMS. Il sorteggio dei gironi del Play-In è stato benevolo nei loro confronti: inseriti nel Gruppo C, affronteranno la seconda classifica della lega Baltica, i Samclan Esports Club e i Sector One.

Amazon annuncia Prime Gaming. I clienti Amazon Prime da ora potranno godere ogni mese di  giochi gratis e contenuti esclusivi (e senza costi aggiuntivi) per i loro giochi preferiti. Sono compresi nuovi contenuti in-game per Grand Theft Auto Online, Red Dead Online, Apex Legends, Ea Sports Fifa 20, League of Legends e più di altri 20 popolari giochi per PC, console e dispositivi mobili.

Ubisoft annuncia che saranno Team BDS, Rogue, G2 Esports, Virtus.pro le quattro squadre professionistiche della Rainbow Six Siege European League. I quattro team competeranno online all’European Six August 2020 Major, che avrà luogo dal 21 agosto al 23 agosto. Il montepremi complessivo sarà di $125.000.

Anche il calciatore francese Paul Pogba entra nel mondo degli esports e lo fa con una specie di fake, la sua “firma” per il Verdansk Sparks. Un team che non esiste, ma che rappresenta la città di Call of Duty. Un modo per pubblicizzare la passione del centrocampista del Manchester United per lo sparatutto di Activision e spingere i suoi fans ad accostarsi agli esports. L’annuncio del calciatore francese è comparso su Twitter.

Epic Games ha avviato una azione legale contro Apple e Google, che il 13 agosto 2020 hanno rimosso l’app di Fortnite dai loro store. Le questione, manco a dirlo, è basata sugli enormi interessi economici che stanno dietro alla vendita di app e contenuti tramite gli store, e interessa sicuramente anche tutti gli altri sviluppatori e produttori di contenuti, come le aziende editoriali, ma anche colossi come Amazon e Netflix. Una questione di lana caprina che potrebbe stravolgere il mondo (non solo quello dei videogiochi) così come lo conosciamo oggi.