La Collegiate StarLeague ha annunciato lunedì la sua dodicesima stagione competitiva. L’anno 2020-2021 porta con sé un interessante ampliamento dell’offerta competitiva, che consiste nell’avvio del progetto Csl, un servizio per la creazione di eventi esports “chiavi in mano”, ma soprattutto nell’apertura al mondo femminile con la Women’s League. Tra gli obiettivi di questa nuova apertura alle ragazze vi è anche un tentativo di approccio a nuovi sponsor, come già hanno insegnato altre iniziative simili.
Per agevolare una maggior partecipazione femminile Collegiate StarLeague, che da anni si occupa di organizzare eventi per gli studenti dei college, realizzerà competizioni su diversi titoli di esport tra i più seguiti del momento, come League of Legends, Valorant, Counter-Strike: Global Offensive, Dota 2, Rocket League, Super Smash Bros.Ultimate e Fortnite.
Man mano che aumentano le opportunità competitive per le donne, come spiega EsportsObserver presentando l’iniziativa, crescerà anche la possibilità per i marchi destinati alle donne di attivarsi nel settore. Gen.G, organizzazione che vanta uno dei team femminili più famosi (attivo in Fortnite), ha al suo attivo anche la creazione di iniziative esportive legate al mondo femminile che hanno portato poi alle sponsorizzazioni di Bumble e Benefit Cosmetics. Nulla vieta che ciò accada ancora.
D’altronde sono molti i titoli che hanno già un settore femminile consolidato, come ad esempio CS: GO, che negli Usa è probabilmente il titolo con l’ecosistema competitivo femminile più solido, nel quale alcune organizzazioni professionali come Dignitas e Counter Logic Gaming, da tempo riescono a mettere in campo roster formati da sole ragazze. Ma ci sono anche Valorant, con i Nerd Street Gamers e gli Spectacor Gaming che hanno annunciato di recente un torneo al femminile grazie alle sponsorizzazioni di T1 Entertainment & Sport e GFUEL, e Super Smash Bros., che può contare sulle competizioni organizzate da Smash Sisters.