Era il 2014 quando per l’ultima volta a giocarsi il titolo di campione del mondo di League of Legends erano state una cinese e una coreana: all’epoca furono gli Star Horn Royal Club e i Samsung Galaxy a sfidarsi, oggi saranno Suning e Damwon Gaming. Due percorsi differenti, distanti nelle modalità e nelle aspettative: perché se da un lato molti si aspettavano i Damwon in finale dopo aver letteralmente dominato il campionato coreano dell’LCK, dall’altra in pochi avevano posto fiducia nei Suning, non tanto per essere il terzo seed cinese dell’LPL quanto per essere un team composto quasi totalmente di esordienti e di nomi di secondo piano della scena cinese.
Nel weekend appena trascorso i Damwon si sono imposti sull’ultima speranza europea, i G2 Esports. La squadra di Caps non è riuscita ad andare oltre l’1-3, nonostante avessero tutte le carte in regola per conquistare la vittoria. Due i punti su cui è necessario focalizzarsi per comprendere come sia arrivata, invece, la sconfitta. Il primo è mentale: la condizione non era al massimo, chiaramente mostrato da alcune esecuzioni in-game distratte e mal pensate. Sono piccoli dettagli ma significativi: uno su tutti il timing errato del jungler Jankos che esce dal “Riposo dell’agnella” prima che sia terminata e abbia conferito la cura, lasciandolo a pochi punti vita e in balia degli avversari.
Il secondo punto è l’enorme merito degli avversari. I Damwon hanno lasciato praticamente pochissime aperture ai G2: nessuna sbavatura evidente, ottime esecuzioni di macro-game e una volontà ferrea di arrivare in finale. Difficile dire che i G2 Esports abbiano giocato male o non fossero all’altezza: nonostante il quarto game scivolato via rovinosamente, i G2 hanno compiuto nel loro anno più difficile un percorso vincente, conquistando sia lo Spring che il Summer Split e portando a quattro il numero di titoli consecutivi, e confermandosi per il terzo anno consecutivo nella Top 4 mondiale. A loro è mancata forse un po’ di “fame” nei momenti decisivi, quella che a Napoli definirebbero la “cazzimma”.
Assume invece tutto un altro tono il girone dei G2 Esports alla luce dei risultati dei Suning, squadra di cui è proprietaria la stessa Suning Group che tramite Steven Zhang è anche proprietaria dell’Inter calcistica. Un roster che è un mix di nomi finora di secondo piano nella scena competitiva cinese, di giocatori “riciclati” e di esordienti assoluti con storie tutte da raccontare. Swordart è forse il più conosciuto a livello internazionale data la sua esperienza, anche nelle scorse edizioni dei mondiali, nello storico team dei Flash Wolves, squadra proveniente dall’ex regione dell’LMS, in particolare da Taiwan. SofM è invece l’orgoglio del Vietnam: regione che quest’anno ha visto il forfait delle proprie squadre alla partecipazione ai Worlds 2020 data la situazione Covid-19. Ma anche storie difficili, come quella di Huangfeng, abbandonato dai genitori dopo i 10 anni di età che ha dovuto costruirsi una carriera competitiva per sopravvivere.
Insieme a Bin ed Angel compongono un roster che fin qui ha stupito tutti, soprattutto in relazione ai risultati ottenuti in casa: da quando nell’estate del 2017 si sono qualificati all’LPL l’organizzazione non è mai andata oltre il quarto posto. Nel 2020 addirittura si erano classificati undicesimi nello Spring, per poi chiudere quarti la regular season nel Summer e conquistare il terzo posto ai playoff, perdendo in semifinale contro i Top Esports. Squadra favorita numero uno per il titolo contro cui hanno vinto 3-1 nella semifinale dei Worlds, prendendosi la propria rivincita. La forza dei Suning è rappresentata dal non dover necessariamente puntare su un singolo giocatore ma, a rotazione e a seconda delle necessità, ognuno di loro può trasformarsi nel carry del team diventando protagonista in un game e gregario in un altro.
The clutch Honeyfruit ? pic.twitter.com/Qr9fxstJyq
— LoL Esports (@lolesports) October 25, 2020
Per i Top Esports è una delusione totale ma anche un insegnamento per tutti noi: nessuno sa cosa può accadere ai Worlds, come recita lo stesso motto di introduzione dei mondiali di quest’anno. Sabato, dalle 11:00, la finale tra Suning e Damwon Gaming, in diretta come sempre su PG Esports, consegnerà un nuovo vincitore dei Worlds, il terzo negli ultimi tre anni. Con un’interessante statistica: per tre volte su quattro il terzo seed di una regione arrivato in finale ha poi vinto la competizione. E i Suning hanno tutto l’interesse nel mantenere la tradizione.