“Se non ci fossero tornei sponsorizzati Blizzard, continuereste a giocare ad Hearthstone nei prossimi 30 giorni?”. Questa domanda, una delle 35 che compongono il sondaggio inviato da Blizzard a molti giocatori, ha fatto scattare l’allarme nella scena esportiva. Panico più che comprensibile, visto che in questo periodo l’azienda di Irvine naviga in acque piuttosto agitate.
LA CRISI DI HEARTHSTONE – Tralasciando i problemi degli altri titoli della casa, Hearthstone da solo ha ben più di qualche gatta da pelare. Il celeberrimo gioco, per un lungo periodo, ha dominato incontrastato il mondo dei game di carte digitali. Ma, ultimamente, ha iniziato a perdere qualche colpo, sfiancato dai tanti problemi di game design e da decisioni che hanno favorito la crescita dei competitor. Hearthstone sta attraversando una crisi oggettiva, e se sarà in grado di risollevarsi lo sapremo solo ad aprile. Vedremo allora se le espansioni pensate per il nuovo anno saranno fallimentari come le ultime o riusciranno a tener testa ai competitor sul mercato.
BLIZZARD IN ALTO MARE – Le preoccupazioni della community di Hearthstone sono dunque più che fondate: la crisi di Blizzard è evidente, e non riguarda solo questo titolo. Pensiamo solo a quanto successo con Heroes of the Storm: di punto in bianco ha cessato di essere supportato attivamente, con molti lavoratori all’interno del team dirottati verso altri progetti e le principali competizioni eSports cancellate. E non dimentichiamo l’addio a Blizzard di Ben Brode, ormai ex game director di Hearthstone, comunicato con un post sul forum di Battle.net. Dal suo abbandono una serie di eventi negativi ha iniziato a colpire mamma Blizzard, con altre dimissioni, cambi di strategie e avvicendamenti al vertice. Perfino il presidente Mike Morhaime, dopo anni di duro lavoro, ha dovuto passare lo scettro a J. Allen Brack.
IL BICCHIERE MEZZO PIENO – Cercando di essere positivi e guardando la questione da un’altra prospettiva, si può tuttavia considerare il questionario come un segno d’interessamento di Blizzard per il titolo Hearthstone: la casa di Irvine vuole vederlo crescere e migliorare, e questo lascia sperare che non faccia la stessa fine degli altri giochi. Perciò è ancora presto per darlo per morto. Anche se fa bene chi vuole tenere “il paziente” Hearthstone in stato d’osservazione fino a che ogni pericolo non sarà scongiurato.