Fifa (Ea Sports): giro di vite su nome, diritti e loot box

EA ha registrato il marchio Ea Sports FC. Polygon ha individuato il deposito del marchio sui siti Web dell’Ufficio per la proprietà intellettuale del Regno Unito e dell’Ufficio per la proprietà intellettuale dell’Unione europea.

La scorsa settimana, Ea Sports ha annunciato che stava “esplorando l’idea di rinominare” il franchise di lunga data e mega-popolare. “Ciò significa che stiamo rivedendo il nostro accordo sui diritti di denominazione con la FIFA“, ha affermato Cam Weber, capo di EA Sports, “che è separato da tutte le altre nostre partnership e licenze ufficiali in tutto il mondo del calcio”.

Le registrazioni del marchio suggeriscono che il gioco del prossimo anno, che pensavamo si sarebbe chiamato FIFA 23, potrebbe ora uscire con il titolo Ea Sports FC. EA ha utilizzato EA SPORTS Football Club come nome della sua esperienza di servizio live FIFA a partire da FIFA 12 nel 2011, ma questo e il relativo catalogo di prodotti sono stati abbandonati per FIFA 21 l’anno scorso.

Il nome non è l’unica cosa che cambierà nell’universo Fifa: Ultimate Team, che genera centinaia di milioni di dollari di entrate per lo sviluppatore EA, potrebbe vedere implementate nuove restrizioni legate all’ età. Esistono diversi modi per ottenere giocatori, ma uno dei metodi principali è attraverso dei pacchetti di carte virtuali, le famose loot box.

Questi pacchetti di carte contengono un assortimento casuale di oggetti, inclusi giocatori di diversa potenza da usare sul campo. Generalmente, migliore è il giocatore, minori sono le possibilità di ottenerlo da un pacchetto. Sebbene non siano descritti come tali nel gioco, i pacchetti di carte di Ultimate Team sono assimilabili al gioco d’azzardo perché a una spesa di denaro non corrisponde un bene, ma una probabilità di ottenerlo.

All’inizio di quest’anno, ad aprile, è stata pubblicata una ricerca condotta da diverse università del Regno Unito che affermava che esisteva un collegamento tra le loot box e il gioco d’azzardo e che avevano «provato in modo robusto» questo collegamento.

Messo davanti a questi risultati, Chris Bruzzo, EA Chief Experience Officer, ha detto: «I bambini non dovrebbero spendere soldi reali nel nostro gioco. I bambini non dovrebbero spendere in FIFA. Quando sento parlare di un minore che ha speso troppo tempo o troppi soldi in FIFA, mi addolora. Noi non lo vogliamo e non stiamo costruendo il gioco per questo. Questi eventi mi spingono a incoraggiare ancora di più il parental control e a investire per aumentare la consapevolezza dei genitori su quanti controlli hanno sulle transazioni dei propri figli, non solo nel nostro gioco, ma in tutti i giochi.

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