Roma si prepara ad accogliere il Games Industry Day. L’evento si terrà il 23 gennaio alla Casa del Cinema con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, e darà la possibilità al pubblico di testare alcune interessanti produzioni italiane. Tra le compagnie che parteciperanno all’evento figurano: 101%, Art Stories, Caracal Games, Centric A, Dusk Developer, Kunos Simulazioni, Melazeta, Symmetrical, Trinity, Team, Ubisoft Milan.
IL CONFRONTO CON LE ISTITUZIONI – La giornata sarà anche un’occasione per favorire la reciproca conoscenza tra l’industria dei videogiochi e lo Stato italiano. Con Aesvi (Associazione editori sviluppatori videogiochi italiani) si confronteranno infatti diversi esponenti dell’attuale parlamento. D’altronde, come ha recentemente sottolineato il neoeletto presidente di Aesvi Marco Saletta, il supporto delle istituzioni è fondamentale per arrivare al livello di realtà leader come l’Inghilterra e la Francia.
UN POTENZIALE DA SCOPRIRE – Il dialogo tra lo Stato italiano e l’industria dei videogiochi va supportato proprio perché, a volte, è mancato: non sempre le istituzioni hanno infatti compreso il potenziale lavorativo e commerciale del settore, esprimendo talvolta opinioni viziate dal pregiudizio e da una mentalità retrograda. Basti pensare al recente commento su Twitter dell’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che ha definito i videogame una delle principali cause della “solitudine culturale ed esistenziale dei ragazzi”, scatenando l’ira dei giocatori.
L’ITALIA È INDIETRO – Nonostante i pregiudizi non supportati da prove scientifiche, l’industria dei videogiochi continua la sua crescita anche in Italia: nel nostro Paese i videogiocatori sono 17 milioni e il settore fattura un miliardo e mezzo. Ma siamo ancora lontani dai livelli raggiunti in altre parti del mondo, dove l’industria videoludica ha toccato numeri da capogiro, tali da mettersi alle spalle perfino i settori del cinema e della musica. Secondo le previsioni di Marco Saletta, all’Italia occorreranno non meno di cinque anni per colmare il gap con gli altri Paesi. E occasioni come il Games Industry Day sono senza dubbio momenti importanti per porre le basi per il futuro.