In una nota affidata a un post sui social il senatore pentastellato sottolinea che le sale lan non sono sale slot, chiede di “verificare se siano davvero sale giochi” e si impegna a “trovare un’alternativa alla chiusura”.
“Siamo già messi a lavoro per trovare un’alternativa alla chiusura delle sale lan”. Interviene così il senatore del M5s Giovanni Endrizzi, che tra il resto è anche vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, sul caso che Esportsmag ha battezzato lan-gate, ossia il giro di vite avviato da Adm sulle sale che propongono attività legate agli esports ma senza avere le necessarie autorizzazioni, costituendo in tal modo una concorrenza sleale per molte attività del settore amusement.
“Le sale lan non sono sale slot“, è l’incipit della nota di Endrizzi, affidata a un post su Facebook. “Ed è da verificare se siano davvero sale giochi. Dove emergesse che qualcuno vi avesse gestito gioco d’azzardo clandestino, il reato va perseguito come in qualsiasi altro luogo pubblico. Se si dovesse ravvisare un vuoto normativo, esso va colmato, ma solo dopo avere analizzato giuridicamente la natura del servizio offerto; nel frattempo a questi operatori non può essere impedito dall’oggi al domani di lavorare“.
“Il direttore di Adm Marcello Minenna”, ricorda Endrizzi, “in audizione alla Commissione di inchiesta sul gioco illegale e le disfunzioni del gioco pubblico, accennò ai cosiddetti apparecchi ‘comma 7’ (cioè quelli che consentono, attraverso l’inserimento di monete di praticare gioco senza vincita in denaro) come macchine potenzialmente sfruttabili per il gioco d’azzardo illegale, per cui Adm aveva disposto una nuova certificazione di idoneità. In seno alla medesima Commissione d’inchiesta, proprio la scorsa settimana è tornato sul tema il Procuratore De Donno. Alla mia domanda su quali siano le violazioni imputate ai cosiddetti ‘comma 7’, ha solo spiegato che sono a volte sfruttate per praticare gioco d’azzardo illecito, ma di non saper spiegare meglio, essendo la questione molto tecnica“.
“In qualità di coordinatore del IV comitato in seno alla Commissione bicamerale antimafia, confido di poter porgere il quesito direttamente al Direttore di Adm, Marcello Minenna, nella audizione che da tempo si sta cercando di calendarizzare”.
E annuncia che “come coordinatore del IV comitato, ho partecipato oggi (ieri, 2 maggio, ndr) ad un incontro, promosso dal collega Giorgio Fede, con i coordinatori dei Comitati nazionali M5s competenti (Luca Carabetta per il Comitato per la transizione digitale, Vittoria Baldino per il Comitato per le politiche giovanili ed in contatto con il Ministro per la gioventù Fabiana Dadone). Hanno contribuito anche i Senatori Vito Crimi, Elisa Pirro, Susy Matrisciano, Gabriella Di Girolamo, Marco Croatti e i Deputati Francesco D’Uva, Stefano Buffagni, Andrea Giarrizzo, Roberta Alaimo, Mirella Liuzzi, che seguono la questione nelle commissioni di merito o per competenza personale sul tema”.
La nota di Endrizzi si chiude con l’annuncio che “come Movimento 5 Stelle ci siamo già messi a lavoro per trovare un’alternativa alla chiusura delle sale lan, un settore in grande espansione, che assorbe sempre più addetti e coinvolge 16 milioni di potenziali clienti e a cui guardiamo con grande interesse proprio in quanto intrattenimento senza vincite in denaro”.