La piattaforma di gaming ha registrato ricavi record per solo nei primi sei mesi dell’anno.
La crescita dell’industria del gaming è stata senza dubbio esponenziale nel periodo iniziale della pandemia ma, nonostante un ormai deciso ritorno alla quasi normalità, non sembra essersi arrestata. Uno dei report più recenti arriva da Steam, piattaforma digitale di compravendita di videogiochi (e non solo) che nei primi sei mesi del 2022 ha registrato 3,1 miliardi di dollari di ricavi. Si tratta di una crescita del 3% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre rispetto al 2018 ha quasi raggiunto la cifra registrata in un intero anno: quattro anni fa infatti nei dodici mesi arrivò ad avere ricavi per 3,8 miliardi $.
Le previsioni sull’anno
Nonostante quello del 2022 sia un risultato migliore dello scorso anno, quando nello stesso periodo di riferimento i ricavi ammontarono a 3 miliardi $, le previsioni per i successivi sei mesi non sono rosee. Nel 2021 da luglio a dicembre Steam aggiunse altri 3,5 miliardi $ ma quest’anno diversi analisti hanno già sentenziato, in base ai primi risultati dell’estate, come i ricavi della piattaforma siano in leggero declino con l’aspettativa di vedere un calo del 12% rispetto al 2021 per la prima volta dopo anni. Nel 2019 infatti il mercato crebbe del 18%, mentre nel 2020 salì addirittura a un +29%, mentre l’anno scorso il volume di transazioni e ricavi si attestò “appena” a un +12%.
Cosa significa?
Anche qualora i ricavi di Steam, e in linea generale del comparto videoludico, dovessero diminuire o addirittura registrare un tasso percentuale negativo, non sarebbe un fattore negativo nel lungo periodo ma semplicemente una ristabilizzazione del mercato successivo al boost ricevuto nel periodo più fortemente pandemico, durante il quale gli utenti avevano dirottato i propri risparmi e i propri desideri di acquisto verso il comparto gaming e digitale, uno dei pochi che è riuscito a continuare a “vivere” a livello globale tra tutti i settori economici.