Tassare i videogiochi violenti. È quel che vorrebbero fare i legislatori della Pennsylvania per portare maggior sicurezza nelle scuole dello Stato. La proposta di legge è stata avanzata dal repubblicano Chris Quinn. E prevede l’imposizione di una “sin tax” (tassa sul peccato) del 10% sui videogame classificati dall’ESRB (Entertainment Software Rating Board) con la “M” (per persone mature) o come “Adults-only” (solo per adulti). I rivenditori che non la applicheranno subiranno una sanzione.
IL CONTO PER LE SCUOLE – La tassa andrebbe ad aggiungersi a tutte le altre imposte statali e locali applicabili sulle vendite. Se la nuova legge entrasse in vigore, il costo di videogiochi come Red Dead Redemption 2 o GTA V aumenterebbe da 60 a 64 dollari in Pennsylvania. Il denaro ricavato dall’imposta sarà versato in un Conto di protezione digitale per la sicurezza nelle scuole e utilizzato per migliorare le misure di sicurezza nei distretti scolastici della Pennsylvania.
QUINN CI RIPROVA – Questa è la seconda volta che il repubblicano Quinn prova a proporre una legge simile. La prima volta fu nel 2018, ma la sua idea non riscosse particolare successo. Con quest’iniziativa Quinn pensa di porre un argine alle numerose sparatorie avvenute nelle scuole americane. Tra le più recenti ricordiamo quella di Los Angeles in un bar universitario, quella di Parkland (Florida) nel campus della Marjory Stoneman Douglas High School e quella di Newtown (Connecticut) alla Sandy Hook Elementary School.
FERMARE LE SPARATORIE – Secondo Quinn “un fattore che sta contribuendo ad aumentare come frequenza e intensità la violenza scolastica è il materiale che i bambini vedono nei videogiochi“. A favore della sua tesi ci sarebbe anche un report del National Center for Health Research, che confermerebbe il collegamento tra i videogiochi violenti e l’incremento degli atteggiamenti aggressivi. Eppure la questione è controversa: esistono infatti ricerche che dimostrano esattamente il contrario.
UNA VIOLAZIONE DELLA COSTITUZIONE – Difficile comunque che la legge in questione entri in vigore. Come fa notare l’ESA (Entertainment Software Association) una tassa del genere sarebbe una palese violazione della costituzione americana. “Numerose autorità – tra cui scienziati, professionisti medici, agenzie governative e la Corte Suprema degli USA – hanno scoperto che i videogiochi non causano violenza – spiega l’ESA -. Incoraggiamo i legislatori della Pennsylvania a collaborare con noi per sensibilizzare i genitori e il sistema ESRB, entrambi strumenti efficaci per garantire che i genitori mantengano il controllo sui videogiochi in casa“.