Se negli anni ’80 il nerd era, per definizione, lo “sfigato” occhialuto rinchiuso nella sua stanzetta illuminata soltanto dal riflesso – verde – del monitor a fosforo, oggi quel ragazzino brufoloso è cresciuto ed ha trovato una sua identità. A tal punto che la Treccani, uno dei massimi istituti di riferimento per la lingua e la cultura italiana, ha deciso di sdoganare il termine “nerdare“. Ebbene sì. “Vi serve una parola sola per indicare l’azione di passare molto tempo davanti a un videogioco? – scrive la Treccani su Twitter – Nel contesto giusto, si dice ‘nerdare’, traduzione dell’inglese ‘nerding’; traduzione apparentemente maccheronica, ma non deve stupire: ‘nerd’ è per molti parte del lessico quotidiano”. I puristi staranno già storcendo il naso, i gamers, invece, sono in hangover dopo una notte di festeggiamenti. La riscossa dopo anni di stanzette buie è finalmente arrivato.
Vi serve una parola sola per indicare l’azione di passare molto tempo davanti a un videogioco? Nel contesto giusto, si dice “nerdare”, traduzione dell’inglese “nerding”; traduzione apparentamente maccheronica, ma non deve stupire: “nerd” è per molti parte del lessico quotidiano. pic.twitter.com/wOQeBsKw7U
— Treccani (@Treccani) 7 febbraio 2019