Alla Milan Games Week siamo riusciti a provare qualche match del nuovo Street Fighter 6, un picchiaduro destinato a rivoluzionare il genere.
I picchiaduro sono quasi una religione per gli appassionati. Ognuno hai le sue bellezze e le sue stranezze, ma soprattutto la sua nicchia di fedelissimi. Non importa quale sia il vostro preferito: quando Street Fighter 6 uscirà dovrete dargli una possibilità perché la sua fluidità cristallina, i suoi colori e il suo ritmo di gioco sono destinati a influenzare l’intero ecosistema dei fighting game.
Alla Milan Games Week abbiamo avuto solo tre incontri per conoscere Street FIghter 6 ma ci sono bastati per capire l’impatto incredibile che questo titolo è destinato ad avere. Non ci dilungheremo in specifiche tecniche, le lasciamo per la recensione, in questa anteprima vogliamo analizzare le sensazione che il gioco dà la prima volta che lo si prende in mano e, non lo diremo mai abbastanza, qui siamo di fronte a un salto quantico in termini di qualità del design e della tecnica.
Solo dando un’occhiata al gameplay qui sopra potete capire cosa intendiamo quando diciamo che il gioco è intuitivo e accessibile ma soprattutto bellissimo da vedere. Dal un punto di vista competitivo SF6 ha ottime meccaniche e una curva di apprendimento molto ripida, come dovrebbe essere, ma è dal punto di vista dello spettatore che Capcom ha fatto un gran lavoro. Street Fighter 6 non è solo divertente da giocare, intrattiene ed emoziona, e questo per gli esports è sempre una buona notizia.
Capcom è riuscita a creare un gioco che non solo riuscirà ad appassionare centinaia di migliaia di giocatori ma che potrebbe finalmente portare gli esport dei picchiaduro nel mainstream. L’EVO è sempre uno spettacolo da vedere ma essere un giocatore professionista di fighting game è un privilegio riservato solo ai migliori tra i migliori. Con un gioco sufficientemente famoso e comprensibile come Street Fighter 6, la scena competitiva potrebbe avere una spinta verso la popolarità non indifferente.
Gli stage, le animazioni dei personaggi, le routine di ingresso e di vittoria, per non parlare del commento auto-generato, creano un piacevole vortice di emozioni che fa sentire il giocatore benvenuto nel mondo di SF VI. Abbiamo particolarmente apprezzato le esplosioni di colore che, soprattutto con il nuovo personaggio Kimberly, invadono lo schermo nei momenti di slow motion o quando ci sono attacchi particolari. É troppo presto per esprimersi sui personaggi o il comparto tecnico in generale (abbiamo disputato solo 3 incontri) ma le nostre prime impressioni sono certamente buone. C’è tantissimo potenziale, ora tocca a Capcom rilasciare il videogioco, e l’esport, che i fan si meritano.