Abbiamo intervistato tre dei giocatori dei G2 Esports, candidati alla vittoria del Winter Split del campionato Emea di League of Legends.
Il nuovo roster dei G2 Esports per il Winter Split degli Lec può vantare alcuni dei veterani più premiati d’Europa ed un rookie promettente. Nella stagione regolare i G2 hanno dimostrato di essere una squadra in sincronia e che può arrivare a riconquistare il titolo di campioni d’Europa. Ma come sono riusciti a creare un legame così forte in poco più di due mesi?
Abbiamo chiesto a Yike, BrokenBlade e Hans Sama di condividere il loro percorso insieme finora, le loro attività di tutti i giorni e l’impatto che ha avuto l’aggiunta di Ismael Pedraza, performance coach, nella loro quotidianità.
Il rookie: Yike
Sebbene i G2 abbiano iniziato la stagione competitiva di League of Legends con il piede giusto, dietro le quinte il roster ha faticato non poco. “Durante l’intero bootcamp ad inizio Gennaio eravamo tutti molto malati,” spiega Yike, nuovo jungler dei G2. Anche con più della metà dei giocatori affaticati per diversi sintomi influenzali, i G2 non hanno rallentato il loro programma di allenamento, ma “è stato molto difficile fare attività di gruppo,” ha detto Yike. Tuttavia il contrattempo non ha scalfito la possibilità dei giocatori di diventare una vera e propria squadra anche fuori dalla Landa. “Quando siamo in una partita abbiamo sempre un buon piano di azione in mente. Abbiamo un duo in bot lane molto forte, quindi per il momento si tratta di giocare intorno a loro. Invece fuori da una partita ci piace guardare anime o film insieme. È un po’ buffo a volte, ma passare del tempo insieme è molto bello e mette tutti di buon umore.”
Yike ha poi ammesso che il team al momento è molto preso dalla serie The Boys, tanto che i giocatori avevano cambiato i nickname dei loro account per giocare in Solo Q in base al proprio personaggio preferito della serie. È evidente che l’attività di squadra che più ha colpito il nuovo arrivato sia un momento di relax che facilmente distrae dalla pressione di dover giocare in una delle competizioni più seguite ed importanti di LoL; ma per un veterano come BrokenBlade gli esercizi di squadra da evidenziare sono altri.
Il veterano: BrokenBlade
Il top laner ha parlato dei molti cambiamenti che questo 2023 ha portato nella sua vita professionale e personale, e molti di essi sono da attribuirsi all’arrivo di Ismael Pedraza nell’organizzazione. Pedraza ha lavorato per diversi anni insieme al team Rogue, ora Koi, e prima ancora insieme al Team Vitality studiando la psicologia dello sport e processi cognitivi dei giocatori per poi applicarli all’ambito degli Esports. Insieme ai G2 Pedraza segue i giocatori in tutti gli aspetti della loro quotidianità: la loro nutrizione, l’esercizio fisico, e anche la meditazione personale.
Prove that @mikyx and @YikeLoL are on an exercise streak as well. Miky was really enjoying this one😅 pic.twitter.com/bSfZOuDZT1
— Ismael Pedraza (@IsmaPedraza) January 31, 2023
BrokenBlade ha così descritto come la squadra è cambiata dall’arrivo di Pedraza: “Siamo più responsabili di ciò che mangiamo nella vita di tutti i giorni, di ciò che facciamo prima di dormire, ad esempio. Facciamo degli esercizi insieme, il che è molto, molto bello, e soprattutto credo che sia qualcosa che unisce il team.” Il top laner ha poi descritto l’aggiunta di Pedraza come “un grande avvenimento” per i G2, descrivendo il performance coach come una persona che “crea una bella atmosfera attorno a sé” e concludendo che è “una bella sensazione” avere una persona come lui con loro.
Da come BrokeBlade ha raccontato la sua esperienza nei G2 questo 2023 era facilmente intuibile che anche lui stesse attraversando cambiamenti importanti anche nella sua vita privata. Gli abbiamo chiesto, a questo proposito, se si sentisse più maturo rispetto alla scorsa estate e cosa senta di differente tra il 2022 e l’inizio di questo 2023.
“Credo che la differenza più grande sia che sto prestando più attenzione a me stesso, alla mia vita e alla mia routine quotidiana quando si tratta di allenarmi. Sento che ora riesco a fare molte più ore di allenamento e mi sento molto meglio al mattino quando mi risveglio. Mi sento molto meglio semplicemente perché ho un orario prestabilito in cui mi sveglio, ho un orario prestabilito in cui voglio giocare; so esattamente cosa posso fare meglio, quando posso farlo meglio, e se c’è qualcosa che posso migliorare, una retrospettiva che prima non avevo.
Prima, soprattutto quando avevo i giorni di allenamento, la maggior parte delle volte vivevo alla giornata: a volte mi svegliavo tardi, e pensavo: “Va beh, non giocherò”, e poi a volte mi svegliavo molto presto e giocavo molto, forse troppo, e questo aveva un impatto più profondo su di me di quanto pensassi.
Ma almeno per ora, ho una routine fissa e credo che questo sia molto importante per me, per essere un giocatore migliore. Credo che sia qualcosa che mi porterà al livello successivo, perché è una cosa che non facevo l’anno scorso. Avevo una routine stabilita per una giornata competitiva, come credo abbiano molti giocatori, ma non avevo una routine per gli allenamenti normali.
Ma ora faccio così: la mia routine di allenamento è diversa da quella del giorno della partita. Quindi ho una sensazione diversa quando gioco, il che credo sia molto, molto importante. E credo che questo sia un passo davvero enorme per me. Quindi sono molto contento di essermi impegnato a rispettare questa routine.”
Mental e carbonara: Hans Sama
BrokenBlade non è l’unico ad essersi reso vulnerabile nel condividere le difficoltà che sta affrontando all’inizio di questo 2023, e non è l’unico ad elogiare Pedraza per il lavoro svolto insieme. Con il ritorno in Europa, Hans Sama ha attirato l’attenzione di fan ed avversari, ma la maggior parte delle volte le aspettative sono troppo pesanti per un solo giocatore da sopportare.
“Avere Ismael con noi fa la differenza.” ha commentato Hans Sama. “Personalmente averlo con noi fa una grande differenza per me. Mi spiego: credo che per me il mental sia quasi tutto, se la mia mentalità non è buona, se di settimana in settimana non sono abbastanza forte per affrontare le partite, allora le mie prestazioni saranno pessime. Ed Ismael è lì per aiutarmi. E ogni settimana non vedo l’ora di fare attività che crediamo siano positive per le mie prestazioni e che possano rafforzare la mia mente.”
I fan e la community sanno che Hans Sama è appassionato di anime, manga e che nel tempo libero è un’artista a cui piace disegnare molto. Ma oltre ad incoraggiare le passioni personali, il nuovo performance coach dei G2 ha introdotto una serie di esercizi di respirazione che aiutano la concentrazione dei giocatori dentro e fuori dal gioco. In particolare Pedraza sta aiutando Hans Sama con esercizi di meditazione, un’attività che il botlaner aveva l’abitudine di fare già nel 2020.
“Nel 2020-2021, quando ero nel pieno della mia carriera, facevo molti esercizi per sentirmi mentalmente presente quando giocavo. E penso che quest’anno ho avuto forse un po’ di ansia ed in generale problemi personali. E credo che fare tutte queste attività con il team e con Ismael mi migliori e quindi mi porti ad avere una performance migliore. Penso che sia un processo. Non credo di essere al top, ma sto lentamente sviluppando nuove abitudini per essere sempre più forte fuori e dentro il gioco.”
I G2 hanno iniziato la stagione competitiva con alcune sbavature che non hanno però impattato eccessivamente sulla classifica finale della prima fase di Round Robin, chiusa con sei vittorie e tre sconfitte. Ma forse loro più di altre squadre hanno bisogno di qualche tempo per mostrarsi al pieno delle loro capacità: nel frattempo però possono gustare la carbonara presumibilmente più buona che ci sia (a Berlino).
Infatti, secondo alcuni ex compagni di squadra, Hans Sama è in grado di cucinare una carbonara persino migliore di quella preparata dagli chef che le organizzazioni ingaggiano per sfamare i team. Sebbene la curiosità sia molta, Hans Sama non ha rivelato molto della sua carbonara, limitandosi ad un “a volte era davvero buona, altre volte invece era totalmente insapore” avvolgendo così nel mistero la sua ricetta personale per un piatto che, per noi italiani, è quasi sacro. Ma forse è meglio così.