L’organizzazione fondata dallo spagnolo Ocelote conquista il titolo dell’Intel Extreme Masters in Polonia con un secco 3-1 sugli Heroic: che sia l’inizio di un ciclo?
Al di là dei numerosi cambi di brand e nome, l’evento annuale che si tiene a Katowice, Polonia, è una delle più grandi vetrine per il mondo degli esport. Prima noto semplicemente come Intel Extreme Masters, poi come IEM World Championship e ora come IEM Katowice, la fiera si tiene annualmente nell’importante città della Slesia, circa trecentomila abitanti.
Tanti vincitori
Pensare che i biglietti venduti per la manifestazione dedicata all’esport, almeno in epoca pre-covid, ammontavano ad un totale di quasi 200.000, rende bene l’idea di quanto l’Intel Extreme Masters sia importante per l’amministrazione locale e per la Polonia intera. Oltre al naming, al torneo cambiano spesso, e ciclicamente, i vincitori del principale torneo, quello di CS:GO.
Counter Strike: Global Offensive è forse l’unico esport sulla scena ad avere un comportamento molto simile a ciò che succede negli sport più blasonati come ad esempio il calcio. Probabilmente la maggiore competitività e stabilità delle squadre in gara, unita ad una maggiore tenuta negli anni del movimento ad esse legate (il titolo è stato pubblicato nel 2012 ed ha registrato in questa settimana il suo record di giocatori connessi contemporaneamente).
Da una dinastia all’altra
Sul palco principale, quello della futuristica Spodek Arena, hanno vinto squadre all’apice, quasi sempre, del loro ciclo. Prima gli Astralis, dominatori assoluti nell’annata 2019, poi i Navi, nel loro anno d’oro 2020, successivamente i Gambit la cui striscia positiva fu poco pronunciata e infine i Faze Clan nel 2022 successivi vincitori del mondiale, chiamato Major.
La storia potrebbe ripetersi quest’anno con la vittoria dei G2, ma è solo una suggestione visto che il team fondato da Carlos Rodriguez ha vinto solo l’ultimo evento del 2022 e il primo del 2023, inanellando nel frattempo moltissime delusioni e secondi posti.
La prima volta di Niko
La compagine capitanata da Nikolai “Niko” Kovac è finalmente riuscita a portarsi a casa un’edizione del torneo: per il bosniaco, grandissimo protagonista della scena da almeno un lustro, è la prima volta.
L’abbraccio con i suoi compagni al termine della loro prestazione è stato emozionante oltre che liberatorio: il talento dei G2 ha raccontato durante un’intervista di soffrire di depressione e di essere stato salvato proprio dall’esport e da CSGO. Una bellissima storia di rivalsa, la sua, simile a quella sinora incompiuta del suo rivale nella finale di Katowice, Cadian.
Heroic sulla scia Astralis
Casper Møller è un veterano della scena e, nonostante i suoi 27 anni d’età, gioca da professionista solamente dal 2019, dopo svariati tentativi andati a vuoto. Deve la sua popolarità al team Heroic, un’organizzazione danese abbastanza recente, nata sulla scia dei successi portati in patria dagli Astralis.
La sua incredibile determinazione, sottolineata anche dalla prestazione maiuscola all’ultimo Major a Rio De Janeiro dove ha raggiunto la finale (anche quella persa, ma contro gli Outsiders), gli ha permesso di motivare una squadra di perfetti sconosciuti rendendoli delle star internazionali del gioco. Nonostante, quindi, le due finali perse a pochi mesi di distanza gli Heroic sono considerati lo zenith di CS:GO, tanto che il ranking mondiale li classifica come primi, un gradino sopra proprio ai G2.
Un nuovo inizio
Se il torneo di Katowice rappresenterà, quindi, l’inizio di un ciclo virtuoso per i G2 lo scopriremo solamente nei prossimi mesi anche se c’è il rischio concreto che siano gli Heroic i dominatori della scena offuscando, quindi, la tradizione del palco di Katowice.
Il prossimo major, in programma per il 21 Maggio a Parigi grazie alla spinta arrivata dal presidente Macron, sarà il banco di prova definitivo e un’occasione unica per entrambi i team di passare alla storia.