La deputata Frassini ha depositato alla presidenza del consiglio una proposta di legge volta a disciplinare il settore.
Si chiama “Disciplina degli sport elettronici o virtuali (e-sport) e delle connesse attività professionali ed economiche” la proposta di legge a firma della deputata della Lega Rebecca Frassini che è stata depositata a inizio febbraio alla Presidenza della Camera. È il primo atto, datato 7 febbraio 2023, del nuovo tentativo di portare in aula una discussione sul settore del gaming competitivo otto mesi dopo il precedente.
Parte tutto dal langate
Che il settore esports in Italia abbia la necessità di un riconoscimento e di una regolamentazione a livello legislativo non è certo una novità: negli anni più figure istituzionali si sono avvicinate all’ambiente nel tentativo di comprenderlo meglio e capire come intervenire, da Vito Crimi, ex-sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’informazione, all’editoria (da qui i rapporti con la vecchia Aesvi, oggi Iidea) durante il governo Conte I, fino alla dirette streaming della ex-Ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone nel Conte II, entrambi in quota 5 Stelle.
È però con il caso langate che l’attenzione mediatica a questa tematica raggiunge una vetta significativa: oltre i videogiochi e le competizioni, infatti, forse per la prima volta ci si rende conto che a rischio ci sono anche posti di lavoro e attività economiche importanti per il territorio. Da quell’aprile 2022 la discussione si accende coinvolgendo alcuni esponenti della Lega: a giugno dello stesso anno sono infatti gli onorevoli Daniele Belotti, deputato, e Simona Pergreffi, senatrice, a depositare nelle rispettive camere il disegno di legge dal titolo “Regolamentazione delle attività relative agli sport elettronici o virtuali (e-sport)”, contenente 70 articoli.
La nuova proposta
Come sappiamo l’iter di una proposta di legge non è certo breve e in questo caso il percorso è stato troncato di netto dal termine della legislatura, dettata dalla fine del governo Draghi in carica in quel momento. Oggi, a febbraio 2023, gli attuali esponenti della Lega sarebbero tuttavia pronti a ripescare quanto fatto in passato e riportarlo all’attenzione delle Camere, partendo da quella dei Deputati.
La deputata Rebecca Frassini, classe ‘88 di Bergamo eletta nella circoscrizione Lombardia 3, il 7 febbraio ha presentato una nuova proposta di legge, siglata con numero di protocollo 868, il cui testo non è ancora disponibile ma che, almeno dal titolo, sembra ricalcare il precedente. La differenza principale in questo caso, almeno sulla denominazione, sembra essere rappresentata dalla volontà di intervenire sia sugli eventi e sulle competizioni esports in sé (“Disciplina degli sport elettronici o virtuali”) che su tutte quelle attività professionali ed economiche che gravitano in modo diretto o indiretto intorno al settore (“e delle connesse attività professionali ed economiche”).
Intanto a San Marino
La proposta di legge si trova ancora in uno stato embrionale e il suo iter non è stato ancora definito in termini di calendario né di discussione. A livello procedurale “il progetto di legge viene dapprima assegnato alla Commissione parlamentare competente per materia, che svolge un’istruttoria, prepara un testo da sottoporre all’Assemblea e presenta una relazione”. Le tempistiche sono pertanto al momento ignote ma nel frattempo a San Marino gli esports hanno già raggiunto un livello superiore.
Secondo quanto riportato da Daniele Duso su GiocoNews la vicina Repubblica ha approvato la proposta di legge denominata “Codice degli Esport”, presentata dal Segretario di Stato per il Lavoro con delega allo Sport Teodoro Lonfernini. San Marino diventa così il primo paese in Europa a regolamentare l’attività del gaming competitivo in modo dettagliato ed esaustivo con una legge ad hoc interamente dedicata. Approvato il 13 febbraio, il Codice “ si propone di regolamentare e promuovere lo sviluppo dell’industria degli esport della piccola Repubblica, fornendo un quadro giuridico chiaro e stabile per i giocatori professionisti, gli organizzatori di eventi e le società di gestione degli esport, che ora possono operare con maggiore sicurezza e trasparenza nel paese.”
Una spinta per l’Italia
La nuova legge sammarinese prevede nel concreto l’istituzione di un registro ufficiale per i giocatori professionisti e per le organizzazioni che gestiscono eventi videoludici competitivi. Inoltre introduce norme sulla protezione dei diritti d’autore dei videogiochi e dei loro publisher, uno degli aspetti totalmente differenti dalla normativa sugli sport tradizionali. Infine pone l’attenzione anche sui contratti dei giocatori, spesso minorenni, arrivando a stabilire quali siano le responsabilità delle organizzazioni competitive nei confronti dei propri player.
Tale legge potrebbe permettere in un futuro più o meno prossimo di rendere San Marino una meta ideale per organizzare eventi esports o per fondare nuove realtà competitive, attirando a sé gli addetti al settore che troverebbero un ambiente regolamentato dove agire. Al tempo stesso potrebbe rappresentare uno stimolo in più per l’Italia e gli organi legislativi per velocizzare il processo di disciplina, in modo da non perdere terreno nei confronti della Repubblica del Monte Titano.