Abbiamo giocato in anteprima il nuovo picchiaduro di Capcom e siamo rimasti senza parole
Adrenalina, ammirazione, complessità, curiosità e competizione: questo turbine di emozioni è stato il comune denominatore delle tre ore che abbiamo potuto passare in compagnia di Street Fighter 6, l’ultimo capitolo di una delle saghe di piacchiaduro più popolari del pianeta.
Qualunque lamentela professionisti e casual avessero sul quinto capitolo è stata risolta nel sesto: personalizzazioni a non finire, un’avventura per giocatore singolo, micro campagne per ciascun personaggio, nuovi combattenti, nuovi stage e chi più ne ha più ne metta. Street Fighter 6 non ci ha fatto solo una buona impressione, ci ha proprio lasciato a bocca aperta e fatto divertire con i suoi campioni e, soprattutto, con la nuova modalità World Tour.
Per chi non la conoscesse, questa nuova esperienza è una sorta di mini GDR Open world in cui potrete creare il vostro combattente personalizzato con un editor davvero profondo in cui contano la larghezza delle spalle, la lunghezza degni arti e la corporatura scelta. Ovviamente è possibile creare delle mostruosità inedite con il corpo di Zangief e la testa microscopica ed è indubbio che questi esperimenti popoleranno i social di moltissimi appassionati nelle settimane successive all’uscita.
Abbiamo fatto tutti i tutorial che erano disponibili e Street Fighter 6 si prospetta davvero come il nuovo standard per qualità, profondità e accessibilità nei picchiaduro. Ogni combinazione è spiegata bene e ogni cosa riesce ad adeguarsi al livello di chi gioca. Gli appassionati di piacchiaduro già non vedolo l’ora di giocare a questo titolo e a voi possiamo dire che le vostre aspettative sono davvero ben riposte. Le novità ci sono, la follia tipica di questo gioco è stata molto ben preservata e combattere dà così tanta soddisfazione che non vorrete smettere mai. Dal punto di vista esportivo, poi, provare con mano questo titolo in tutte le sue modalità ci ha fatto venire una sete incredibile per l’EVO di quest’anno che avrà al suo centro Street Fighter 6. Non vediamo l’ora di vedere i professionisti all’opera con questo titolo, scoprire i loro trucchi e analizzare le loro giocate.
Quello che farà entrare Street Fighter 6 nella storia, secondo noi, è la sua accessibilità. Chi lo conosce e lo ama da tempo ritroverà tutti gli schemi di comandi del passato e potrà perfezionare i suoi input misurando la lunghezza di ogni pugno. Chi invece è alla ricerca di un punto di ingresso in questo genere divertente e accogliente troverà in SF6 una rampa di accesso tra le meglio realizzate degli ultimi 10 anni. Il nuovo sistema di comandi Moderno elimina le combo di freccette e tasti per concentrarsi su accoppiate di due pulsanti in tandem a una direzione. Ogni cosa è immediata, ogni azione ha una conseguenza diretta e il flusso di gioco è saldamente nelle mani dei giocatori.
I molti personaggi disponibili al lancio sono divisi per livello di difficoltà e hanno stili radicalmente diversi basati sulla corporatura, il set di mosse e il backgroud culturale. Nel corso della nostra prova abbiamo avuto a disposizione molto tempo con Lily, un nuovo personaggio ispirato alla cultura delle isole del pacifico che ha come alleato uno spirito del vento. Le sue mosse agili, la sua presa difficile da portare a casa (perché lei è piuttosto minuta) ma molto efficace e la sua super di livello 3 che non fallisce quasi mai ci hanno impressionato e siamo persino riusciti a sconfiggere un camion di cui presto potrete vedere il video!
In ogni momento passato in compagnia di questo gioco ci siamo sentiti benvenuti. I picchiaduro con i loro giocatori hard core, le mosse complicate e un po’ di tossicità che non manca mai hanno sempre avuto una certa aura di inaccessibilità per chi fosse curioso e voglioso di imparare. Street Fighter 6 è progettato per accogliere chiunque voglia sperimentare con il genere dei giochi di combattimento in 2D, dargli il tempo di imparare e divertirsi e poi iniziare la scalata alle vittorie online. Ad accompagnare il processo, Capcom non solo ha creato una modalità carriera in cui imparare dai maestri (i personaggi del gioco) ma con cui racconta una storia semplice ma coinvolgente che vi spiegherà nel tempo le basi di molti eroi del gioco.
In più, nascosti non solo nella modalità World Tour, potrete trovare molti vecchi giochi Capcom che gli sviluppatori hanno inserito in cabinati arcade per farvi scoprire la storia dello studio e del franchise. C’è sempre qualcosa da fare, che si vogliano scalare le classifiche, fare pratica o divertirsi con qualche stupido minigioco.
Dal punto vi vista estetico e del flusso di gioco continuiamo a restare stupefatti della bellezza del nuovo stile pieno di vernice e dei nuovi stage. Si vede la montagna di lavoro che c’è dietro questo gioco e non possiamo che incoraggiarvi a provarlo di persona. I comandi sono semplici da imparare e tra gli eroi a disposizione c’è sicuramente un personaggio con cui vi sentirete a vostro agio o per la sua velocità di gioco o grazie al suo set di mosse. Sperimentate e lasciatevi conquistare perché Street Fighter 6 ha sicuramente qualcosa in serbo capace di farvi divertire. Raramente ci capita di restare così colpiti da un nuovo videogioco eppure non possiamo che dire ‘bravo’ a Capcom e a tutti i suoi sviluppatori per aver messo insieme un’opera così accessibile. In fase di recensione sapremo dirvi di più sulla continuazione della trama del World Tour e sulle storie individuali di ciascun campione ma se la qualità resta così alta (e abbiamo tutti gli indizi per poter dire che sarà così) non c’è nulla di cui preoccuparsi, Street Fighter 6 è destinato a entrare nella storia dei videogiochi, non solo dei picchiaduro.