Yu-Gi-Oh!: l’esports di Konami sorprende a Londra

Siamo stati alla duecentocinquantesima YCS, ecco il nostro reportage da uno degli eventi competitivi di Yu-Gi-Oh! più importanti d’Europa.-

250 eventi in quasi 20 anni, questo il traguardo raggiunto dalle Yu-Gi-Oh! Championship Series e noi siamo stati proprio al duecentocinquantesimo evento per raccontarvi il mondo competitivo di uno dei giochi di carte più popolari al mondo. Aspettando i nazionali di Bologna, gli Europei a Utrecht e i mondiali in Giappone ad agosto, le Yu-Gi-Oh! Championshp Series sono il posto perfetto per puntare in alto e accumulare punti per arrivare ai campionati del mondo. Sono nate 12 anni fa e da allora sono un pilastro di questo circuito competitivo non solo perché itineranti (coprono i 4 principali mercati europei ovvero Italia, Inghilterra, Germania e Francia) ma perché sono il baco di prova perfetto per testare un mazzo con del potenziale e capire quale sarà il meta della stagione.

Yu-Gi-Oh!: l'esports di Konami sorprende a Londra

Nella gigantesca fiera dell’Excel di Londra abbiamo assistito a due giorni di duelli appassionati che hanno incoronato il francese Samir Bachar campione della duecentocinquantesima YCS e lungo la strada abbiamo appreso molto su questa scena competitiva, sul suo passato e sul suo prossimo futuro. “I YCS sono tra gli eventi più importanti dell’anno per testare il mazzo, comprendere il meta e arrivare preparati a europei e mondiali” ci ha detto Domenico Galizia, head of Tcg Marketing at Konami Europe. L’evento ha visto più di 3500 iscritti e vedere un intero padiglione fieristico pieno di giocatori e giocatrici che si contendono un posto nella storia competitiva del gioco ci ha davvero stupito. La struttura è abbastanza semplice: 12 round di svizzera il primo giorno servono a selezionare una top 64 che si gioca il titolo con dei round a eliminazione singola. Il numero così elevato di giocatori, però, e questo lo hanno sottolineato quasi tutti i top player con cui abbiamo parlato, significava che per arrivare in finale era possibile perdere una, massimo due partite della fase a round, un’impresa non da poco.

Yu-Gi-Oh!: l'esports di Konami sorprende a Londra

Per capire l’atmosfera e le emozioni che giravano sui tavoli dei duellanti abbiamo intervistato Daniele Stella, catanese e già vincitore dell’edizione del campionato nazionale italiano di Yu-Gi-Oh! nel 2017, che ci ha raccontato il suo mazzo e le sue impressioni dopo il primo giorno di gioco: “Io ho usato un mazzo Kashtira che fa poco al primo turno, evoca soltanto un mostro, ma rimuove le carte dell’avversario che non può usare il cimitero”.  Daniele ci ha detto anche che la situazione attuale è molto varia, e preferisce quando ci sono tre o quattro mazzi forti così può prepararsi bene contro tutti “d’altro canto, però, mi piace che non ci siano singole carte troppo forti”. Di solito i giocatori si lamentano del contrario, ovvero che quando emergono delle combinazioni di carte potenti, tutti usano sempre quelle e ogni partita finisce per essere uguale all’altra. Daniele precisa “Se devo fare un torneo piccolo preferisco il meta vario perché è più divertente, se devo farne uno grosso preferisco la ristrettezza perché è difficile prepararsi le side (ovvero le carte in più rispetto al proprio mazzo che puoi sostituire tra una partita e l’altra ndr) per poter reagire a dieci mazzi diversi”.

Come Stella, anche Vincenzo Orofino, originario di Pescara e vincitore dello YCS di Dortmund, è appassionato di Yu-Gi-Oh! dal 2011, da quando aveva sei anni. La sua prospettiva sul torneo è leggermente diversa, anche per quanto riguarda l’accessibilità del lato competitivo di questo cardgame. “Io ho giocato un mazzo Runick Spright Evil Twin. Avendo diverse meccaniche che lavorano contemporaneamente, questo deck sviluppa il suo gioco su due line separate. I reparti Spright e Evil Twin generano vantaggio tramite i mostri mentre le carte Runick interagiscono con l’avversario tramite le magie e questo gli rende difficile vincere perché è come se avesse due persone contro”. Come in tutti i cardgame competitivi, però, questi dibattiti lasciano sempre il tempo che trovano, e, se è importante discutere di accessibilità, è innegabile che questo torneo sia riuscito ad attirare e a divertire un numero record di duellanti.

Yu-Gi-Oh!: l'esports di Konami sorprende a Londra

Passeggiando per i tavoli l’atmosfera per metà giocosa e per metà serissima dei duellanti sembrava presa direttamente da una puntata dell’anime, il punto di avvicinamento al gioco di carte del 90% dei partecipanti a questi tornei. Come ci ha detto Galizia, però, a questi livelli “l’elemento competitivo è una delle motivazioni prevalenti perché i giocatori vogliono mettere alla prova le loro abilità e sono alla ricerca di una sfida per provare le loro doti di costruttori di mazzi e di duellanti. Noi vogliamo che il giocatore prima di tutto si diverta, indipendentemente dal livello, ma crediamo che la competizione sia un fattore chiave”. E di divertimento ne abbiamo visto parecchio, tanto ai tavoli quanto tra i gruppi di amici, rivali e appassionati che si sono ritrovati a chiacchierare tra un round di turni e l’altro.

Questa duecentocinquantesima YCS si è svolta in contemporanea a Londra, Los Angeles e Bogotà. I giocatori sono rimasti contenti di questo evento e ne vorrebbero di più di questa portata: gli organizzatori ci assicurano che sarà così soprattutto in virtù della natura itinerante delle YCS che, a turno, vengono svolte in Inghilterra, Francia, Germania e Italia. Ai giocatori, come ci ha detto Matteo Mordanini, Romano già qualificato ai playoff del mondiale che a queste YCS ha portato anche lui un mazzo Kashtira, l’evento è rimasto impresso: “Mi è piaciuto molto il fatto che i tornei ora sono molto veloci con poco tempo di attesa tra un turno e l’altra. La location, poi, era molto bella”.

Yu-Gi-Oh!: l'esports di Konami sorprende a Londra

Ora non ci resta che aspettare i nazionali, gli europei e infine i mondiali per capire chi sono i più forti al mondo in Yu-Gi-Oh! e vedere se l’Italia riesce a difendere la sua posizione di nazione capace di allenare futuri campioni di uno dei giochi di carte più popolari al mondo.

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