Al Riot Stadium di Lucca King Esport ha presentato in collaborazione con Riot Games Italia il progetto femminile delle Radiant Roses.
King Esport e Riot Games hanno presentato al Riot Stadium del Lucca Comics & Games il progetto Radiant Roses, academy femminile di Valorant. L’iniziativa è stata lanciata in occasione dell’evento sul palco principale a margine dello showmatch che ha visto sfidarsi le migliori giocatrici italiane del momento, presentate da Gabriele Donolato e Carlotta De Simon con il commento dei caster Valentino Allegri e Giacomo Podestà.
Le giocatrici coinvolte
A sfidarsi sul palco principale del Riot Stadium sono state: Daniela Vrabie; Angelica Greco; Sara Gavazzi; Giulia Acanfora; Martina Marini; Giulia Venuti; Regine Cabael; Sara Lippolis; Sara Sousa; Alice Cattaneo. Le dieci ragazze si sono sfidate in tre mappe differenti, regalando spettacolo e divertimento al pubblico in platea. Questo momento ha offerto uno sguardo esclusivo sul livello di competizione e agilità che a cui si ispira il progetto Radiant Roses, di cui esiste già il sito ufficiale.
“Radiant Roses nasce dalla visione condivisa di King Esport e Riot Games Italia che insieme sono pronti a fare la differenza rendendo il sogno di tante videogiocatrici in realtà”, si legge nel comunicato. “L’obiettivo è quello di creare un ecosistema per la crescita sicura delle videogiocatrici italiane. Queste infatti, iscrivendosi in maniera totalmente gratuita all’academy, avranno l’opportunità di partecipare ad un percorso formativo, della durata di dieci settimane, in cui verranno seguite da coach analyst e professionisti del settore. Il progetto è destinato a tutte le videogiocatrici italiane idonee per partecipare al VCT game Changers di qualsiasi rank, che sono intenzionate a muovere i primi passi nel mondo competitivo di Valorant”.
Lucca, Valorant, Radiant Roses e non solo
Un momento significativo dell’evento è stato il panel di discussione, che ha coinvolto quattro ospiti speciali, ognuno di loro rappresentante di uno specifico ambito all’interno del progetto. Vittorio Cicatiello, co-founder e CEO di King Esport; Carlo Barone brand manager di Riot Italia, Diego Lazzari head coach del progetto, Daniela Vrabie giocatrice ed ambasciatrice. Questi esperti hanno condiviso le loro prospettive, offrendo consigli e sostegno per il progetto Radiant Roses. Attraverso questa discussione approfondita, è emersa chiaramente la portata dell’opportunità e del supporto che Radiant Roses offrirà alle giocatrici emergenti.
Vittorio Cicatiello ha aperto il discorso sull’obiettivo cardine del progetto: ”Radiant Roses è il primo progetto academy, in Italia, esclusivamente dedicato alle videogiocatrici di Valorant. Il progetto è da intendere come un vero e proprio percorso, interamente gratuito e dalla durata di 10 settimane, in cui le giocatrici avranno la possibilità di essere seguite direttamente da coach e analyst del settore e di usufruire di contenuti didattici attraverso workshop dedicati”.
Il tassello mancate per Riot Games
Carlo Barone ha poi continuato il discorso: “Quando i ragazzi di King Esport mi hanno parlato di questa idea non ho avuto il minimo dubbio. Era un tassello mancante per Riot Games Italia, oltre che per Riot in generale. Abbiamo cominciato a spingere quello che è il mondo femminile di Valorant dall’anno scorso. E’ un titolo che piace molto alle ragazze, ma il problema principale è quello che molto spesso le stesse ragazze non riescono a mettersi in gioco, per varie motivazioni. Ed è per questo che sono stato subito convinto di questo progetto che ha come obiettivo principale proprio quello di seguire le giocatrici in tutto il percorso di crescita”.
Diego Lazzari è poi intervenuto sull’importanza della figura dei coach all’interno di Radiant Roses: “Il ruolo del coach è uno di quelli più importanti e difficili per la crescita di un giocatore. Abbiamo il compito di criticare in maniera costruttiva, affinché il player riesca ad emergere attraverso i suoi punti di forza. Credo dunque, che in questo percorso, poter affiancare le giocatrici sia un metodo per farle crescere al meglio dando loro l’opportunità di imparare il più possibile”.
La voce femminile
Infine Daniela Vrabie sullo sviluppo del mondo competitivo: ”Sono molto contenta di essere ambasciatrice di questo progetto. Lo sviluppo del mondo femminile di Valorant, specialmente nell’ultimo anno è stato incredibile. Allo stesso tempo però, ci sono moltissime giocatrici che non sanno come approcciare e migliorare. Di conseguenza questo percorso sono sicura che le aiuterà in questo senso. Ci tengo a precisare inoltre”, ha continuato Effy (giocatrice che avevamo intervistato lo scorso giugno), “che l’academy Radiant Roses non è fatta per dividere ulteriormente la community maschile da quella femminile, ma per far crescere quest’ultima a livello della prima, con la possibilità poi di sfidare ad armi pari. Io quando ho iniziato la mia carriera ho dovuto costruirla interamente da sola, avere l’opportunità invece di farsi seguire a 360° in un percorso di crescita può dare tantissimo alle giocatrici in poco tempo. È una grandissima opportunità”.
I quattro ospiti hanno poi concluso l’intervento con un messaggio comune per tutte le giocatrici, ovvero quello di non aver paura di uscire allo scoperto per inseguire il loro sogno, poiché troveranno da oggi un intero ecosistema che le aiuterà a farlo al meglio. “Il lancio di Radiant Roses è un passo rivoluzionario verso un futuro più inclusivo e diversificato nel mondo degli esport”, hanno raccontato da King Esport. “L’accademia si pone come un faro di speranza e possibilità per le aspiranti giocatrici desiderose di far emergere il proprio talento in un ambiente stimolante e di supporto”.