Granblue Fantasy Versus: Rising è un picchiaduro in 2D molto bello da vedere, intuitivo da imparare ma che non aggiunge nulla di nuovo alla conversazione.
Arc System Works i picchiaduro li sa fare e Granblue Fantasy Versus: Rising non fa eccezione. Il suo roster di 28 combattenti è esteticamente molto piacevole e meccanicamente variegato, la storia, nella sua semplicità, porta avanti le avventure di un cast di personaggi la cui compagnia è sempre piacevole e online c’è un sfida sempre maggiore ad aspettarvi. Dopo averci passato un bel po’ di tempo insieme (la modalità storia richiede almeno 20 ore per essere completata), siamo pronti a raccontarvi tutto quello che questo gioco fa bene, se il suo stile di combattimento fa per voi e perché, nonostante l’esperienza sia assolutamente godibile, ci ha lasciato con un leggero amaro in bocca.
Il punto di partenza per tutti i novizi di questa serie di picchiaduro (Granblue Fantasy Versus: Rising è il sequel di Granblue Fantasy Versus) è indubbiamente la modalità storia che, con un po’ di fatica, riesce a spiegare gli antefatti necessari a comprendere le vicende del protagonista Gran. Questo fighting game è il sequel di un picchiaduro nato per far conoscere al pubblico occidentale la storica serie di JRPG di Granblue Fantasy quindi è naturale che all’inizio possa esserci del disorientamento. Tra dialoghi, cinematiche in stile anime, combattimenti e voci fuoricampo, però, Versus Rising fa un buon lavoro di spiegazione di chi siano i protagonisti e perché sono coinvolti nei conflitti che li perseguitano.
La storia principale fa anche da tutorial alle meccaniche di combattimento del gioco che si configura come un picchiaduro pienissimo di combo, un sistema di auto concatenazione degli attacchi (una benedizione per chi comincia), una barra della vita e una del potere per effettuare attacchi speciali. Se siete fan dei fighting game ci vorrà pochissimo per adattarsi, se siete dei novizi magari qualche ora in più ma il gioco fa un ottimo lavoro di introduzione.
La firma di Arc System Works è più evidente quando andiamo ad analizzare il roster di 28 combattenti che fanno anche da personaggi principali all’interno della storia. Ognuno di loro si gioca in modo completamente diverso rispetto agli altri e ha una personalità fortissima. In più, quasi tutte le accoppiate di personaggi hanno una intro dedicata con scambi di battute tra i combattenti che riguardano le loro vicende all’interno della storia. Ferry, per esempio, tiene il nemico a distanza con la sua frusta, Anre è estremamente mobile e con una hitbox molto piccola per schivare e correre in faccia al nemico, Belial ha una serie di colpi dall’alto per fermare gli attacchi aerei e Anila può usare i suoi attacchi speciali per lanciare delle pecore inferocite contro gli avversari.
Nell’estetica anime, nei modi esagerati, negli attacchi sgargianti e nelle combo da 15 colpi c’è molto divertimento, soprattutto giocando sul divano uno contro uno. L’unico vero ostacolo tra Granblue Fantasy Versus: Rising e una raccomandazione senza se e senza ma ai fan dell’estetica anime e dei picchiaduro è che osa veramente poco. La curva di apprendimento si fa seempre più ripida, certo, e una volta arrivati alle lobby online c’è da sudare per uscirne vincitori, tutto questo però usando dinamiche, tecniche e metodi consolidati nel mondo dei picchiaduro. Manca il passo in avanti che gli ultimi grandi capitoli di questo genere, da Street Fighter 6 a Tekken 8 hanno introdotto nel genere.
Forse siamo stati abituati troppo bene dai titani del genere ma guardando anche solo agli ultimi personaggi di Guilty Gear Strive, il grande franchise competitivo di Arc System Works, risulta evidente come il grosso dell’innovazione sia concentrata su quel titolo, lasciando a Grablue Fantasy Versus: Rising il ruolo di “semplice” avventura che utilizza il picchiaduro come strumento, non come frontiera. Detto questo ci siamo molto divertiti con Granblue Fantasy: i personaggi sono divertenti e decisamente belli da vedere, le ambientazioni favoleggianti e stravaganti, le vicende narrate tanto intense quanto piene di comicità nipponica e gli scontri intensi e piacevolmente sfidanti. Se amate gli anime e i picchiaduro, Versus Rising unisce molto bene questi due mondi, anche se se la gioca un po’ sul sicuro.