Con l’Ombra della Regina dei Draghi gli amanti del gioco di ruolo più famoso del mondo torneranno a vivere sulla loro pelle un grande conflitto continentale.
Fino a pochissimo tempo fa, nella quinta edizione di Dungeons and Dragons c’era un grande assente che ha fatto la storia di questo incredibile gioco di ruolo. Parliamo del mondo di Dragonlance che, dopo il suo debutto negli anni ’80 addirittura per l’Advanced D&D, ha rapito la fantasia di ruolisti esperti e novizi grazie al suo senso di scala.
Dragonlance: l’Ombra della Regina dei Draghi è un ritorno (anche sul campo di alcuni difetti) a quella grandezza grazie a un’avventura che inserisce il gruppo da 4-6 giocatori per cui è progettata in un grande conflitto continentale. L’Armata del drago vuole fare suo l’intero continente di Krynn e gli avventurieri protagonisti si ritroveranno nel mezzo di attacchi, assedi, ritirate e, soprattutto, grandi battaglie per il destino del mondo.
Per godersi a pieno quest’avventura non serve essere ruolisti esperti, anzi, basta avere un paio di campagne sulle spalle, il Manuale del Giocatore e una discreta predisposizione a seguire le indicazioni del Master. Questa campagna, infatti, ha diversi luoghi e momenti chiave da far vivere ai suoi personaggi e non si addice troppo a chi vuole solo e soltanto forgiare la sua strada. Bisogna dire, però, che, con un master sufficientemente paziente, è senza dubbio possibile usare gli scenari e i momenti di questo libro per creare avventure alternative che usano il caos della guerra come sfondo.
L’altra ragione per cui questa avventura è molto idonea a chi gioca da poco è che ha un buon senso di progressione ed è pensata per portare i personaggi dal livello 1 al livello 11 quindi adottare nuovi avventurieri è altamente consigliato. Il difetto principale dell’esperienza è un inizio molto lento, pieno di nozioni da assorbire e con poca azione. Se però i giocatori con cui siete non hanno molta esperienza, questi momenti più morbidi sono un ottimo modo di imparare.
L’avventura si svolge nella nazione di Solamnia, uno degli ultimi baluardi di resistenza all’Armata del drago, un esercito di fedelissimi della malvagia dea Takhisis. Compito degli avventurieri sarà sventare l’assalto di Kansaldi Occhi di Fuoco, fanatica spietata e punta di lancia dell’esercito in sella al suo drago rosso Ignia. La peculiarità di Dragonlance sono le sue grandi battaglia campali all’interno delle quali il gioco ritaglia una sorta di finestra dove i personaggi possono combattere secondo il sistema tradizionale del gioco.
Gli amanti della strategia e delle battaglie di D&D saranno molto contenti del numero, della profondità e della varietà di questi eventi all’interno di questa campagna. Se invece siete tra coloro che mal sopportano questo lato del giocare di ruolo, il manuale fornisce alternative narrative a tutti questi scenari in modo da poter vivere un’avventura più incentrata sulla storia. Capirete ben presto, e questo secondo noi è il bello di questa campagna, che le vostre azioni hanno un peso solo fino a un certo punto: la guerra è totale, abbraccia ogni aspetto della vita di chi è presente e voi non siete che uno dei molti fronti di un grande conflitto.
L’avventura, strutturalmente, funziona per capitoli e location, ogni capitolo comprende il viaggio verso il luogo che fa progredire la storia e la “costruzione” di un campo base da cui i giocatori possono esplorare. Il manuale è pieno di suggerimenti per il master, personaggi da fare incontrare al party, eventi specifici del luogo e una serie di attività per far interagire gli avventurieri con i loro dintorni. Se il vostro party riuscirà a trovarsi, livellare, restare più o meno sulle rotaie immaginate da Wizards e costruire una vera sinergia, allora lo aspettano dei bei colpi di scena, un cattivone davvero niente male e un’ambientazione che ci ha fatto davvero divertire.
Il ritorno di Dragonlance è stato un piacevolissimo intermezzo alle campagne più tradizionali, un’avventura che ha rimesso in prospettiva il ruolo dell’avventuriero in un mondo in guerra e, soprattutto come campagna iniziale, è perfetta per attirare nel mondo dei giochi di ruolo un amante dei videogiochi perché ha una struttura molto simile e un processo di costruzione della narrativa incalzante in (quasi) tutte le fasi. Che siate master e giocatori battaglieri o pacifici, in Dragonlance: l’Ombra della Regina dei Draghi ci sono diverse serate di intrattenimento da godersi con amici e amiche.