Uno dei giochi più belli mai fatti ha ricevuto un bell’aggiornamento grafico e una nuova modalità roguelike.
Prendiamo in esame uno scenario molto semplice: avete una PS5 e non avete mai giocato a The Last of Us Parte 2. Ora che è uscita l’edizione remastered non avete scuse per non giocare a uno dei videogiochi narrativamente meglio sviluppati degli ultimi 10 anni. Il trattamento grafico che il titolo ha ricevuto fa la differenza rispetto all’edizione PS4 e potrete vivere la storia di Ellie e Abbie con una definizione mai così nitida se avete una televisione abbastanza potente.
Una volta dato per assodato che chi non lo ha mai provato deve assolutamente giocare a questo gioco, una domanda più rilevante sorge spontanea: se ho giocato e pressoché platinato il gioco su PS4, vale la pena spendere i 10 euro che costa l’upgrade alla versione PS5? La risposta è sì, ma a una condizione. L’aggiunta principale di questa remastered è la modalità No Return, un’esperienza roguelike in cui affronterete una serie di scenari a difficoltà sempre maggiore per poi trovarvi davanti a un boss.
Qui potrete vestire i panni non solo di Ellie ed Abbie ma anche di Lev, di Dina, di Joel, di Tommy e di tutta una serie di altri personaggi mai resi giocabili prima d’ora, ciascuno con delle abilità speciali che influenzano il gameplay. Gli scenari si dividono in stealth e combattimento e tutto l’equipaggiamento sparisce quando si muore. Si parte sempre con la pistola nella sua forma base per poi acquistare fucili, balestre, potenziamenti, bombe e mazze chiodate. Insomma un vero e proprio roguelike con tanto di modificatori casuali e ben cinque livelli di difficoltà. Questa esperienza, però, vale i 10 euro di upgrade che costa solo e soltanto se amate il combattimento che Naughty Dog ha pensato per questa serie videoludica.
In No Return troverete quasi un’esperienza roguelike standalone con sfide per sbloccare nuovi personaggi, modificatori di tutti i tipi (come la possibilità che tutti i nemici lascino cadere una granata quando vengono uccisi) e persino gli Azzardi, delle sfide bonus all’interno dei round per avere più ricompense al termine. Questa esperienza non è solo divertente da giocare, ha persino un elemento competitivo nella Daily Run, una serie di livelli uguale per tutti i giocatori e diversa ogni 24 ore per cui si ha solo un tentativo a disposizione con tanto di classifica dei migliori risultati.
Se, però, avete sempre giocato a questo titolo per la storia con le sparatorie e le uccisioni silenziose a fare da piacevole sfondo, allora potrebbe non valerne la pena investire nell’upgrade alla remastered. Nell’aggiornamento ci sono anche dei contenuti per gli amanti della narrativa come la modalità freestyle per la chitarra e, soprattutto, tutte le cutscene del gioco hanno un commento degli autori e degli attori ad accompagnarle. Ci sono anche tre “Livelli Perduti” che sono stati tagliati dal gioco in fase di alpha e che ora sono giocabili. In tutta onestà, però, quest’ultima è stata la parte che ci ha stupito di meno visto quanto poco aggiungono all’esperienza.
In poche parole, scegliere se investire questi 10 euro per migliorare la qualità visiva, avere più extra e una nuova modalità roguelike dipende dall’amore che avete per questa saga e se avete in programma di rigiocarla. Il lato artistico con la grafica sparata al massimo resta lo stesso ma dobbiamo ammettere che l’effetto wow si sente. No Return è divertente anche se potrebbe non essere per tutti e gli extra narrativi non sono rivoluzionari ma aggiungono un tocco di profondità in più. Noi li avremmo spesi. Una sola raccomandazione, se avete la copia fisica di The Last of Us Parte 2 e una Playstation 5 senza lettore disco non potrete fare questo upgrade perché i possessori del CD potranno giocare alla Remastered pagando 10 euro solo tenendo il disco per PS4 sempre inserito.