Il nuovo colosso del Ryu Ga Gotoku Studio vince su due fronti: la fedeltà al nuovo corso della serie e l’innovazione in fatto di storie di redenzione.
Like a Dragon: infinite Wealth potrebbe essere uno dei migliori titoli della serie Yakuza (che in occidente ha cambiato nome con il suo penultimo capitolo) mai realizzati. Lo diciamo consapevoli dell’amore sconfinato che la community del gaming tutta, non solo i suoi fan sfegatati, ha nei confronti di questa serie videoludica. Dopo l’introduzione di un nuovo, azzeccatissimo, protagonista con Like a Dragon, dopo la reintroduzione del leggendario Drago di Dojima in “The man who erased his name” (qui la nostra recensione), questo capitolo si configura con il grande punto di svolta per la serie perché da qui, senza fare alcun tipo di spoiler, si apriranno moltissime strade.
A livello narrativo la storia è decisamente intrigante: dopo essere stato diffamato in rete e accusato di malefatte con non ha commesso, Ichiban Kasuga, l’eroe di Yokohama, viene mandato alle Hawaii per ritrovare la sua madre biologica. Appena arrivato, però, scopre di essere al centro di una faccenda molto più complicata di una semplice riunione familiare. Qui intervengono una serie di personaggi, tra cui Kazuma Kiryu, per dargli una mano e tutti finiscono, inevitabilmente, per intrecciare le proprie vicende personali con quelle del protagonista. Nel corso delle, circa, 35 ore, di campagna, i colpi di scena non mancano così come le situazioni assurde tipiche di questa serie che, insieme ai suoi momenti di forte intensità emotiva, sono riusciti a conquistare milioni di giocatori nel corso di quasi 20 anni.
Tra una cutscene e l’altra (che vi consigliamo di sentire in giapponese con i sottotitoli in italiano vista la qualità eccelsa del doppiaggio) dovrete affrontare nemici di tutti i tipi, dai membri della yakuza trapiantatisi alle Hawaii a una brutale gang sanguinaria chiamata i Barracuda, con un sistema di combattimento a turni. Le regole di questo modo di gestire gli scontri non cambiano radicalmente dispetto a Like a Dragon e risultano intuitive, facili da padroneggiare e con un discreto livello di personalizzazione grazie al sistema dei lavori. Questi possono essere paragonati a un sistema di classi che garantisce benefici e abilità speciali a seconda di quella scelta. Kazuma Kiryu, poi, ha accesso a un lavoro speciale chiamato Drago di Dojima che gli dà accesso a tre stili di combattimento diversi orientati rispettivamente al danno a corto raggio, alla rapidità con attacchi multipli e al raggiungere i nemici lontani.
Se siete fan della serie, sarete molto contenti nel sapere che diversi volti noti del passato non solo di Ichiban ma anche di Kazuma faranno il loro ritorno, alcuni addirittura come personaggi giocabili. La magia di Like a Dragon: Infinite Wealth sta proprio nelle sue interazioni tra personaggi, nello sviluppo delle relazioni d’amicizia, nella crescita personale dei protagonisti e, in generale, nell’umanità rappresentata da Ryu ga Gotoku Studio. Ichiban è un personaggio talmente ben riuscito che fa da catalizzatore per l’intero cast facendo contemporaneamente morire dal ridere e riflettere sul significato di concetti profondi come le seconde occasioni, l’eredità, il debito, il rispetto e, soprattutto, il riscatto. Di tutti i personaggi che incontriamo parlando di videogiochi, Ichiban Kasuga è quello che più ardentemente desideriamo di poter incontrare, un giorno, nella vita reale.
Se non avete mai sentito parlare di questa serie videoludica e avete paura di avere troppi arretrati non temete, il gioco, anche se abbastanza lentamente, fornisce background a sufficienza per capire l’importanza dei momenti pivotali e farvi divertire. Se, invece, siete fan sfegatati di questa serie di avventure, allora vi farà piacere sapere che i riferimenti sono tanti e tali che non è troppo fuori posto definire Inifinite Wealth come una vera e propria celebrazione di tutto ciò che questa serie è e sarà negli anni a venire.
Infine, quest’ultimo capitolo del franchise Like a Dragon non sarebbe degno di tutti questi elogi se non avesse al suo interno una quantità industriale di attività secondarie, minigiochi, collezionabili e altre attività per passare ancora più tempo in compagnia dei personaggi. Cercare di arrivare al 100% di completamento potrebbe richiedervi più di 70 ore di gioco ma vi assicuriamo che ne vale la pena, soprattutto in virtù di una modalità che l’internet ha, giustamente, rinominato Animal Crossing: Yakuza.
Oltre al ritorno di diversi minigiochi dei capitoli precedenti, come il Karaoke, le Freccette, il Mahjong e i cabinati arcade con Virtua Fighter 3tb, Sega Bass Fishing e SpikeOut, Infinite Wealth vede l’approdo di nuovi minigiochi, come Crazy Delivery, un delivery game ispirato al franchise Crazy Taxi di Sega, Sujimon Battle, una parodia dei Pokémon su cui abbiamo passato fin troppe ore e Miss Match, un’app di appuntamenti per Ichiban. A tutto questo si aggiunge Happy Resort Dondoko Island, una missione secondaria piuttosto importante che vede il protagonista gestire il suo resort personale raccogliendo risorse, craftando oggetti, interagendo con gli ospiti e costruendo una vera e propria cittadina un edificio alla volta. Potrete anche decorare la vostra casa dei sogni di Ichiban e vi ritroverete persino a dovervi liberare di un po’ di teppisti malintenzionati. C’è tantissimo divertimento da trovare in questa modalità che aggiunge un ulteriore tocco di follia, narrativa e momenti che scaldano il cuore a un’esperienza già completa e, secondo noi, assolutamente imperdibile.