Dopo aver finito la campagna in compagnia di Harley Queen, Captain Boomerang, Deadshot e King Shark siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo sul futuro di questo gioco.
Tanti giochi live service diventati delle icone (Destiny 2 o The Division 2 per esempio) hanno trovato la loro strada in fatto di endgame anni dopo la loro uscita. Se i giocatori resteranno in compagnia di Suicide Squad: Kill the Justice League, e secondo noi dovrebbero, allora crediamo che Rocksteady potrebbe essere in grado di partorire un endgame degno di questo nome perché, al momento, il nuovo gioco della Warner Brothers Games ne risulta praticamente sprovvisto.
Dopo anni di sviluppo travagliato, abbiamo gustato a pieno l’ultima fatica degli sviluppatori della serie Batman Arkham e non ne siamo rimasti per niente delusi. É un gioco caciarone come i suoi protagonisti, e non serio come quelli del cavaliere oscuro, il cui combattimento risulta immensamente divertente, spensierato e rumoroso e la cui storia è sufficientemente folle e insieme carica di significato.
Il cattivone da sconfiggere è Braniac che è riuscito a schiavizzare con un processo irreversibile Lanterna Verde, Batman, Flash e persino Superman. Chi meglio di quattro ultra ricercati da manicomio per affrontare la missione suicida di salvare Metropolis del quartetto Harley Queen, Captain Boomerang, Deadshot e King Shark? Così nasce questa versione della Suicide Squad che, con l’aiuto di una serie di altri supercriminali, tra cui il Pinguino e Poison Ivy, dovrà farsi largo tra le orde di schiavi alieni di questo super cattivo e gli ex supereroi ora diventati pericolosi servi di Braniac.
I fan di questo universo della DC dovranno fare i conti con un paio di batoste narrative nel corso delle 12 ore di campagna di questo gioco. Il cast dei protagonisti è garanzia di leggerezza narrativa, battute e scambi assurdi ma quando le cose si fanno più serie, gli autori di Rocksteady non si sono decisamente risparmiati. Quella di questo gioco è una storia che, con le sue limitazioni, ci ha fatto divertire parecchio grazie al suo ritmo e soprattutto alla forza trainante delle quattro personalità al timone che, con le loro differenze, sono capaci di mantenere alto il fattore imprevedibilità.
Anche per quanto riguarda il gameplay, questo gioco si difende bene: lo shooting è simile a quello altri sparatutto in terza persona e le armi sono abbastanza diverse tra loro e tra livelli di rarità da garantire un discreto senso di progressione e miglioramento dell’attrezzatura. Dove siamo rimasti più impressionati dal lavoro di Rocksteady è nei quattro eroi. Ciascuno ha una set di abilità uniche e, soprattutto, un modo di muoversi rapidamente nella mappa davvero divertente e intuitivo da usare. Il jetpack di Deadshot è rapido e lineare, il teletrasporto di Captain Boomerang è immediato ed efficiente, i balzi giganti di King Shark sono rumorosi e letali mentre la coppia drone + rampino di Harley Queen vi farà sentire proprio come a Gotham.
Se giocherete a Suicide Squad: Kill the Justice League in solitaria, poi, il gioco vi consiglierà diversi personaggi per diverse missioni in modo da farveli provare tutti. Non temete, potrete giocare tutto il gioco nei panni dell’uomo squalo se vorrete. Ogni eroe, poi, ha un suo albero delle abilità con punti da assegnare in diverse regioni per sbloccare abilità legate alle combo, agli attacchi da mischia o alle armi da fuoco. Insomma, ci sentiamo di promuovere la campagna di questo gioco, anche solo per divertirsi 12 ore in compagnia di un bel cast di personaggi iconici del mondo DC. L’unica pecca (responsabile anche della noia in fase di endgame) è la bassissima varietà dei nemici che, escluse le battaglie con gli ex membri della Justice League, va a togliere un percentuale non indifferente dal divertimento.
Come dicevamo all’inizo, nessuno dei videogiochi live service che oggi consideriamo tra i migliori è uscito sul mercato con un endgame stellare. Sono tutti arrivati nell’Olimpo gradualmente, grazie a espansioni, aggiornamenti e tempo aggiuntivo di sviluppo. Per questo motivo daremo al gioco il beneficio del tempo, non del dubbio visti i piani che sono stati svelati. Allo stato attuale l’endgame non è altro che una versione più difficile di cose già fatte per ottenere attrezzatura sostanzialmente inutile, ora serve un piano per introdurre raid, cosmetici gratuiti, missioni narrative e versioni più difficili delle attività esistenti ma con armamenti davvero nuovi da inseguire. Ora aspettiamo il lancio del Joker, a marzo, per vedere se la strada scelta è quella giusta. Nel frattempo, se volete farvi due risate e far esplodere un po’ di cose, non vediamo il perché non concedere un po’ di tempo ai quattro scalmanati protagonisti.