La nuova giungler delle Vitality Rising Bees ci racconta il suo rapporto con League of Legends e le sue prospettive per il suo futuro competitivo.
Il Team Vitality ha da poco annunciato le ultime aggiunte al suo rinnovato roster femminile di League of Legends, le Rising Bees. L’ex jungler delle G2 Hel e del Team GO Aurora Agnė “Karina” Ivaškevičiūtė si è unita al roster insieme all’ex compagna di squadra Alena “Tifa” Maurer. Precedentemente noto come French Bees, il roster tutto femminile del Team Vitality si è trasformato in Rising Bees, con una nuova formazione internazionale che mette in mostra diversi talenti provenienti da tutta Europa. Noi abbiamo intervistato Karina per farci raccontare il suo viaggio nel mondo di League of Legends e le sue prospettive nel nuovo team.
Raccontaci del tuo viaggio nel mondo professionistico di League of Legends, come è iniziato e come sei finita nel Team Vitality?
“Ho iniziato a giocare a League of Legends nella stagione 4 come mid laner. Alla fine della stagione 8 ho cambiato ruolo e sono diventata Jungle main. Anche se all’inizio non avevo idea dell’esistenza di una scena professionistica, ho giocato con moltissima passione. Solo più tardi ho scoperto che le squadre erano alla ricerca di giocatrici come me.
Quindi, nel 2018, ho colto al volo l’occasione e mi sono unita alla mia prima squadra, dando il via alla mia carriera da professionista. Competere con gli altri mi ha portato tanta gioia e divertimento. Negli anni ho cambiato diversi team e a una certo punto ho incontrato Tifa. Abbiamo iniziato il nostro folle viaggio insieme e nel corso degli anni ho avuto la possibilità di provare (trial) per un sacco di squadre, incluso il Team Vitality. Fortunatamente per me, ero perfetta per loro e unirmi alla squadra è stata una decisione facilissima da prendere. È stata una corsa sfrenata e sono entusiasta di far parte dei migliori”.
Quale sarà il tuo ruolo nelle Rising Bees e cosa possiamo aspettarci dalla squadra nel 2024?
“Assumerò il ruolo di seconda in coomando quando si tratta di scegliere cosa fare sul campo mentre giocano le Rising Bees. Per quanto riguarda cosa aspettarsi dalla nostra squadra nel 2024, potete contare sul fatto che non ci arrenderemo mai e punteremo a conquistare l’anno con numerosi primi posti. Siamo pronte per il successo e il nostro impegno per la vittoria è incrollabile”.
C’è una squadra o un giocatore in particolare che non vedi l’ora di affrontare o che temi nella scena attuale?
“Sono entusiasta della possibilità di affrontare la mia ex squadra, le G2. Il loro livello di abilità è impressionante e promette di essere una grande competizione. Scontrarsi con giocatrici così talentuose non solo aggiunge entusiasmo ma offre anche preziose opportunità di apprendimento. Non vedo l’ora di affrontare la sfida e di avere la possibilità di mettere alla prova le mie capacità contro le loro”.
Cosa ne pensi del meta attuale e delle recenti modifiche apportate da Riot?
“Le recenti modifiche apportate da Riot hanno cambiato molto il gioco, soprattutto con i cambiamenti alla mappa e l’introduzione di nuovi oggetti come i Voidgrubs che hanno aggiunto un livello di difficoltà completamente nuovo, incoraggiando un migliore lavoro di squadra e un rapido processo decisionale. I giocatori in corsia e i campioni da giungla devono cambiare le loro strategie in virtù delle dinamiche della mappa alterate. L’impatto dei nuovi elementi ha anche cambiato significativamente il meta. Nel complesso, secondo me, questi cambiamenti sono molto positivi”.
Secondo te, cosa definirà il meta nei prossimi mesi?
“Credo che il prossimo meta sarà fortemente definito dagli oggetti e dagli sforzi continui di Riot nel bilanciare. La decisione presa dal team di bilanciamento di modificare e adattare vari aspetti del gioco influenzerà senza dubbio il modo in cui verranno date priorità ai campioni e alle strategie. Inoltre, anche il più alto livello di gioco professionale avrà un ruolo importante nella definizione del meta, poiché i migliori giocatori e le migliori squadre stabiliscono lo standard per le strategie ottimali e la scelta dei campioni. Secondo me sarà proprio la combinazione di questi fattori a determinare gli andamenti e le dinamiche del gioco nei prossimi mesi”.
Pensi che avere leghe separate per uomini e donne sia ancora la soluzione migliore per la competitività di League of Legends?
“Sì, penso che avere leghe separate per le donne nella competizione di League of Legends sia una buona mossa. Dà loro la possibilità di concentrarsi davvero sul miglioramento e sul potenziamento delle proprie capacità in uno spazio sicuro e di supporto. Spero che in futuro le donne abbiano l’opportunità di passare a scene miste e mostrare il proprio talento”.