Nightingale è un survival decisamente ambizioso che non ha paura di puntare in alto in un genere affollato ma i cui fan sono decisamente affamati.
Se avete sentito parlare di Nightingale è perché o siete appassionati di Survival e i suoi sviluppatori con il pedegree vi hanno incuriosito (sono veterani della Bioware) oppure avete visto qualche trailer e la sua estetica “Gaslamp”, come la chiamano gli autori, vi ha affascinato grazie al suo misto tra spiritualismo fino ottocentesco e innovazione quasi in stile steampunk.
Siamo qui per dirvi che, dopo aver passato una settimana in compagnia della versione early access di Nightingale, questo gioco è giustamente ambizioso perché ha tutte le carte in regola per diventare un pilastro del genere survival, nonostante il panorama sia estremamente affollato. Il difetto che spesso viene additato a giochi di questo tipo è di essere troppo grandi e troppo poco rifiniti, da quello che abbiamo potuto vedere, non sarà affatto il caso di Nightingale che ha delle fondamenta solidissime e un piano di sviluppo e di crescita ben preciso per garantire ai suoi utenti che realizzerà il suo potenziale.
partiamo dalle basi: Nightingale vi vedrà interpretare un essere umano scelto dalle Fae (degli esseri a metà tra il reame dei mortali e quello degli spiriti) per salvare l’umanità e aiutarla a ritrovare l’armonia tra il reale e lo spirituale dopo che lo sfruttamento di quest’ultimo ha causato una catastrofe. Per farlo, però, dovrete diventare un realmwaker, ovvero qualcuno in grado di esplorare e domare i molti reami del mondo spirituale. É così che il gioco giustifica l’avventurarsi in vari biomi da cui estrarre risorse per completare missioni e far crescere il livello del proprio personaggio.
In questa fase di Early Access c’è già moltissimo contenuto da esplorare sia in termini di location, sia di nemici, sia di oggetti realizzabili, e molto altro è in arrivo. La prima cosa che ci ha sorpreso è stato il menu di creazione del personaggio davvero molto ben realizzato ed estremamente personalizzabile. Una volta definito il vostro aspetto verrete messi subito al lavoro da Puck, una Fae che vi guiderà al raggiungimento della capitale della civiltà: Nightingale dove il rapporto tra umani e Fae ha dato il via a una rivoluzione industriale vittoriana alternativa a cui si deve l’estetica del gioco.
Una volta raggiunta la capitale vi aspettano fazioni con cui allearvi a un sistema di progressione avanzato che danno a questo gioco un elevatissimo potenziale in fatto di longevità. É evidente la cura messa dagli sviluppatori sul piano narrativo (quello più trascurato nei giochi survival) così come l’attenzione sul piano artistico a non strafare. L’obiettivo, infatti, sembra sempre quello di creare ambientazioni fantastiche ma ancorate al reale dove anche i più bizzarri mostri restano vicini a un immaginario riconoscibile.
Dove Nightingale eccelle, poi, è nei suoi sistemi di gioco chiari, intuitivi e scalari. La raccolta, l’organizzazione e lo sfruttamento delle risorse sono sempre a portata di qualche click. Non ci sono stazioni per il crafting e tutto avviene nei menù con una fluidità sorprendente. Potrete persino creare strutture senza avere i materiali necessari lasciandole in posizione per quando li avrete (saranno trasparenti e non navigabili) in modo da non interrompere il flusso creativo di costruzione perché manca un blocco di legno o di roccia. Fabbricare e riparare gli attrezzi è intuitivo, raccogliere le risorse giuste segue un filo logico, costruire avviene in automatico e tutto ciò che riguarda le statistiche di sopravvivenza (salute, riposo e fame) non ha tempi morti per il recupero.
Il flusso di gioco di Nightingale è incredibile per essere un survival così stratificato. In poche ore sentirete di avere padronanza di quasi tutti i sistemi, dalla costruzione al crafting passando per il combattimento e l’estrazione di risorse, una rarità per il genere e un aspetto che renderà questo gioco molto amichevole per i nuovi arrivati. Un capitolo a parte, poi, va aperto per il comparto artistico che, secondo noi, è davvero ispirato. Le illustrazione dei tarocchi che fanno da selettori per i biomi da esplorare sembrano quelle dei libri di scienza ottocenteschi con disegni botanici e annotazioni a penna. I vestiti sono ornati e funzionali, le armi accurate per il periodo e giustamente ingombranti mentre le creature che incontrerete sono ben realizzate e reattive. Solo il combattimento è un po’ gommoso quando è corpo a corpo ma è inevitabile vista la varietà di strumenti e nemici.
Nelle mappe generate proceduralmente di Nightingale potrete trovare di tutto, da obiettivi semplici come costruire un riparo allo sconfiggere un potente boss con una luna di sangue con bassa gravità e nemici infuriati. Se amate i survival non potete lasciarvi scappare questo gioiello in early access non solo per la cura straordinaria messa dagli sviluppatori in quasi tutti gli aspetti del gioco ma anche perché, in fase di endgame, potrete usare in prima persona il potere delle Fae con una progressione che a quella tipica dei survival affianca quella dei GDR veri e propri. Insomma, un misto di buone idee, buona realizzazione (nei limiti dell’early access) e potenzialità per il futuro: l’ambizione degli sviluppatori di Inflexion Games porterà Nightingale molto lontano.