Dragon’s Dogma 2: la recensione di un’avventura stratificata

Dragon’s Dogma 2 è un vero RPG ma alcune scelte autoriali potrebbero dare fastidio.

Finalmente abbiamo portato a termine l’avventura titanica di Dragon’s Dogma 2 e possiamo emettere un verdetto definitivo sull’ultima opera di Capcom. Le lodi che abbiamo fatto al gioco in fase di anteprima restano valide, non solo, una volta vissuta l’avventura nella sua interezza, acquisiscono maggiore forza. La personalizzabilità di Dragon’s Dogma 2 deve fare da esempio a chiunque voglia imbarcarsi nella creazione di RPG e il suo approccio innovativo al design delle missioni, e della storia, è stato una boccata di aria fresca.

Dragon's Dogma 2: la recensione di un'avventura stratificataAvendo di fronte l’interezza di Dragon’s Dogma 2, però, dobbiamo fermarci a sottolineare alcuni suoi aspetti autoriali che potrebbero non fare per tutti. Il primo è la storia che, bene o male, è molto simile a quella del primo capitolo, ha delle intersezioni intriganti ma riesce a fare da forza attrattiva solo fino a un certo punto. Il secondo è il passo di gioco che, per volontà degli sviluppatori, si prende il suo tempo e non ha il viaggio rapido (salvo alcune eccezioni). Questa esperienza ha decine di ramificazioni, possibilità di approccio alle situazioni e conseguenze, ma ha una sola velocità, quella che il team di Hideaki Itsuno ha reputato essere la più idonea all’avventura.

Il sistema delle pedine (spiegato qui) resta l’innovazione più interessante di questo gioco e il fatto che le si possa lanciare oltre le cancellate per recuperare oggetti lontani non fa che aggiungere meriti a questa esperienza. Ogni tanto, però, il personaggio che fa da bussola per la missione in corso si bugga quindi ci siamo ritrovati a girare un po’ a zonzo in alcune sezioni di gioco, poco male. Altrettanto degno di lode, poi, è il sistema delle vocazioni vista la libertà con cui ci si può muovere tra una e l’altra (a patto che siano sbloccate) e i cambiamenti radicali che portano al gameplay. C’è tanto divertimento in questo gioco ma per trovarlo bisogna andare alla sua velocità.

Dragon's Dogma 2: la recensione di un'avventura stratificataSe c’è un titolo che non prende per mano i suoi avventurieri, poi, è proprio Dragon’s Dogma 2. Le indicazioni sono poche e poco chiare, i punti di riferimento imprecisi e le mappe non di facile consultazione. Questa è una scelta autoriale perché gli sviluppatori volevano immergere il più possibile i giocatori nel mondo che avevano creato lasciando al loro intuito e alla loro voglia di fare il compito di trovare la via. Questo, secondo noi, non è né bene né male, è una scelta autoriale che troverà il suo seguito ma che dovrebbe essere sufficiente, nel caso la odiaste, a tenervi lontani dal gioco.

Un paragrafo a parte va dedicato al combattimento, onnipresente in ogni spostamento e indispensabile per far progredire i personaggi a sufficienza tra una missione principale e l’altra. Si, il consiglio è di uccidere i gruppi di goblin che vi fermano continuamente per strada, ci ringrazierete. Se c’è un motivo oltre alla personalizzazione dell’avventura per lanciarsi su Dragon’s Dogma 2 sono le opzioni, tutte divertenti, a disposizione dell’Arisen. La profondità di questo sistema di combattimento è stata davvero sorprendente così come la potenza che alcune build sono in grado di raggiungere. Abbiamo apprezzato moltissimo anche la gestione dinamica della difficoltà che si adatta alle prestazioni e al dps del giocatore per non far insorgere la frustrazione e nemmeno farlo sentire un dio.

Dragon's Dogma 2: la recensione di un'avventura stratificataDragon’s Dogma 2, a parte un comparto tecnico che in alcuni casi ha avuto qualche colpo di tosse e un sistema di microtransazioni non offensivo ma la cui presenza ci ha dato fastidio, non ha difetti ma delle scelte autoriali che lo rendono un’esperienza unica. Se vi piacciono i gdr e siete alla ricerca di un’esperienza che vi abbandona all’avventura dandovi accesso a un incredibile sistema di combattimento, allora questa è l’avventura che fa per voi. Se una delle scelte autoriali che avete letto qui sapete per certo che vi rende un gioco ingiocabile, allora evitatelo perché gli sviluppatori non hanno mai nascosto la loro determinazione nel voler creare la loro esperienza, senza compromessi.

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