Harry Potter Campioni di Quidditch è un gioco solo per i fan più sfegatati in assoluto della saga, ma per i motivi sbagliati.
Guardare al Quidditch attraverso la lente videoludica restituisce un immagine molto diversa rispetto a quella cinematografica o letteraria. Nei film e nei libri, infatti, lo sport del mondo magico viene condensato nelle sue azioni e ruoli più entusiasmanti, Harry Potter Campioni di Quidditch, invece, ha avuto l’ingrato compito di rendere apprezzabile questo sport in forma videoludica e, secondo noi, ci è riuscito a metà.
Quello sviluppato da Unbroken Studios e Warner Bros Games, infatti, è un buon simulatore se lo analizziamo dal punto di vista sportivo e esportivo, purtroppo però, finisce per diventare straordinariamente ripetitivo anche solo dopo quattro o cinque ore, il tempo necessario a diventare campioni del mondo.
Il Quidditch di questo gioco ha regole un po’ diverse rispetto a quello che si vede nei film e nei libri: si gioca sei contro sei (un portiere, un cercatore, un battitore e tre cacciatori per squadra), prendere il Boccino d’Oro assegna solo 30 punti senza terminare la partita e una volta raggiunti i 100 punti i match terminano incoronando un vincitore. Queste regole bilanciano un po’ meglio lo sport dei maghi e permettono, dal punto di vista videoludico, di avere partite da sei o sette minuti ciascuna.
A livello di progressione c’è ben poco al lancio: 12 iconici personaggi del Wizarding World tra cui Cedric Diggory, Draco Malfoy, Harry e Ron, qualche scopa (da scegliere in base al ruolo), qualche outfit e non molto altro. Gli aggiornamenti in programma sono diversi ma, allo stato attuale, il gioco ha veramente poco da offrire e, soprattutto, il gameplay non risulta minimamente sufficientemente divertente da incoraggiare chi gioca a ricominciare finita la prima campagna.
Giocare online è certamente un’opzione ma, almeno alla data di stesura di questo pezzo, non sono disponibili le partite sei contro sei. Le modalità prevedono solo il tre contro tre con il passaggio di un giocatore da un mago all’altro lasciando all’intelligenza artificiale il controllo dei personaggi non gestiti da un umano per un’esperienza leggermente più divertente del gioco base ma che invecchia veramente in fretta.
Quidditch Champions è un prodotto esclusivamente per i fan di Harry Potter perché all’estraneo della saga o al non appassionato, questo sport comunica veramente poco. É incredibile quanto in fretta tutti i ruoli (ma soprattutto quello cel cercatore visto che il percorso del boccino d’oro è sempre lo stesso) stufino chi gioca perché gli scenari che si vengono a creare sono sempre simili tra loro.
Una menzione speciale va fatta al battitore, un ruolo con l’incarico di stordire i nemici con il bolide ma che, vista l’enorme finestra di tempo per attivare la schivata, solo raramente ha un effetto percepibile sul risultato di una partita. La vera domanda, quindi, è perché questo gioco sia arrivato al grande pubblico con una barriera monetaria di ingresso e non come free to play.
Ha la struttura di un F2P, il modello stagionale (con aggiornamenti programmati per il futuro), sistemi di personalizzazione per l’avatar del giocatore e per i personaggi del gioco quindi perché mettere un prezzo di quasi 30 euro? Perché il fan sfegatato del mondo di Harry Potter lo acquisterà comunque e perché, soprattutto per quanto riguarda l’edizione fisica per Nintendo Switch in uscita per Natale, è il regalo perfetto per il gamer potteriano anche se giovanissimo visto che il gioco non ha microtransazioni.
Riassumendo: chi ha il disperato bisogno di passare qualche momento in più in compagnia di Harry, Ermione, Ron e il cast dei primi libri e film sarà accontentato con Quidditch Champions. Chi sperava in un titolo intrigante, o addirittura competitivo, sullo sport dei maghi, invece, dovrà per lo meno aspettare i prossimi aggiornamenti perché, al momento, è difficile raccomandare questo videogioco a chiunque non faccia parte della prima categoria.