Fritz è stato pizzicato nelle ultime ore in live su Twitch. La sua scelta è ricaduta su questo videogioco.
Negli ultimi mesi, Taylor Fritz è stato spesso al centro delle cronache sportive per i risultati legati al tennis. Oltre ad aver raggiunto l’ultimo atto agli US Open, l’attuale numero 4 del ranking ATP è arrivato in fondo anche alle ATP Finals di Torino. In entrambe le circostanze, però, ha dovuto fare i conti con l’uragano Jannik Sinner, che è riuscito a superarlo in entrambe le circostanze. In un continuo gioco di specchi, videogiochi e sport da sempre intrecciano i loro destini. E proprio il tennista a stelle e strisce, in piena off-season, nelle ultime ore è stato pizzicato su Twitch in una sessione di League of Legends.
Fritz e League of Legends: legame viscerale
Una scelta non proprio casuale, visto che negli ultimi mesi ha frequentato tante arene indoor, ma non ma non per allenarsi o competere con la racchetta in mano. Fritz, infatti, recentemente ha seguito da vicino i Worlds di League of Legends. “È una delle cose che mi piace fare quando non gioco a tennis: mettermi alla prova e competere in un altro modo”, ha raccontato Fritz all’Associated Press durante un’intervista alle ATP Finals. L’evento di Londra, svoltosi alla O2 Arena, non è stato sponsorizzato da partner o marchi legati a Fritz. È stata una scelta personale: voleva vedere dal vivo i migliori giocatori del mondo. “L’arena era gremita – ha proseguito – è stata una delle esperienze più incredibili che abbia mai vissuto”.
Una regola da non infrangere
Fritz non è solo uno spettatore, ma un appassionato giocatore di League of Legends e nelle sue partite ricopre il ruolo di jungler e recentemente ha mostrato con orgoglio il suo ranking di Emerald IV in League of Legends, scherzando sul fatto che questo tipo di contenuti fosse ciò per cui i suoi follower lo seguono. C’è, comunque, una regola fondamentale da non infrangere: mai giocare prima delle partite. “Può sembrare strano, ma il gioco – e soprattutto il ruolo che interpreto – è molto impegnativo dal punto di vista mentale. Richiede una concentrazione estrema e può risultare davvero stancante”. Un approccio competitivo, quello di Fritz, che si riflette tanto anche sui campi virtuali.