Indiana Jones e l’Antico Cerchio è la dimostrazione che si può andare avanti guardando indietro e che è possibile modernizzare un universo senza tradire quelle atmosfere che lo hanno reso iconico. Ambientato nel 1937, a metà tra i Predatori dell’Arca Perduta e l’Ultima Crociata, questo titolo mette chi gioca nei panni di un’Indiana Jones giovane, scattante, impavido e spiritoso. Così le scazzottate con i nazisti diventano le migliori che l’industria ha da offrire quest’anno e gli enigmi, anche quando complessi, vengono alleggeriti da un’atmosfera che, anche nei momenti più tesi, resta quella giocosa e ironica delle origini.
L’altro aspetto del gioco che ci ha davvero impressionato è stato la sua struttura che alterna aree su binari a porzioni esplorabili non troppo grandi ma dense di opportunità e pericoli. Dall’Egitto all’Iraq passando per Thailandia e Himalaia, poi, l’esotismo tipico di questa serie perde un po’ di quella nostalgia coloniale che fa inevitabilmente parte della trilogia originaria in favore di un approccio più rispettoso e conservativo delle culture ospitanti. Si tratta pur sempre di Indiana Jones, non di un documentario della BBC, quindi si poteva intervenire solo fino a un certo punto su questo aspetto, ma dei passi avanti sono stati fatti senza tradire le emozioni della trilogia originale e questo è un grosso merito di Machinegames.
Gli sviluppatori hanno fatto centro anche con il cattivo di questa avventura, Emmerich Voss: è intelligente ma spietato, astuto ma impulsivo, e i suoi sgherri hanno quell’aria canzonatoria e macchiettistica tipica dei film senza diventare mai ridicoli. La minaccia è percepibile e il pericolo è reale, ma sappiamo sempre che il nostro eroe ce la farà. Anche Gina, la comprimaria di questa avventura, è un personaggio credibile, che si fa rispettare e nei confronti della quale il sessismo che caratterizzava i vecchi capitoli è praticamente scomparso.
L’atmosfera è quella giusta, la storia è credibile e i personaggi sono convincenti, ma com’è giocare nei panni dell’archeologo più famoso di tutti i tempi? Uno degli elementi più iconici di questo franchise sono le scazzottate e qui non c’è niente da fare: quelli di Indiana Jones e l’Antico Cerchio sono i migliori cazzotti videoludici degli ultimi anni. Controller alla mano la visuale è alla giusta distanza, la risposta dei modelli del protagonista e dei personaggi è credibile e la soddisfazione è tantissima.
Il nostro unico punto dolente di questo gioco è lo stealth con cui gli sviluppatori hanno una sorta di relazione di amore e odio. Indiana Jones non è il protagonista di uno sparatutto, è famoso per infiltrarsi (i travestimenti sono una chicca), andare di soppiatto e, ogni tanto, tirare fuori il revolver. Questo vuol dire che la maggior parte del tempo il gioco vi chiede di adottare un approccio silenzioso e vi fornisce tanti strumenti per divertirvi. Potrete tirare praticamente ogni cosa contro i nazisti per stordirli, comprese le loro armi da fuoco. A parte il revolver, infatti, tutti gli altri strumenti di morte vanno raccolti dai nemici e non si possono ricaricare, finite le munizioni vanno buttate o lanciate contro i nemici. É un peccato che gli sviluppatori abbiano scelto di non valorizzare le sparatorie ma capiamo il perché: Indiana Jones non è un pistolero e fare a pugni è così soddisfacente che quasi non si ha mai il desiderio di sparare di più.
A fare da contraltare alle sequenze d’azione e di stealth ci sono gli enigmi, cuore pulsante di questo gioco e sua vera spina dorsale. Con un paio di eccezioni per cui chi si stufa in fretta può guardare un guida online, abbiamo trovato i puzzle della campagna principale estremamente piacevoli, difficili il giusto e coerenti con la storia. I puzzle delle side quest sono leggermente più complessi di quelli della storia e richiedono di interagire con il non comodissimo diario di Indy dove ci sono note e altre informazioni. Nonostante questo, però, non si smette mai di divertirsi perché tutti gli elementi descritti finora sono ben mescolati e bilanciati in ogni momento del gameplay. A fare le cose con calma, prendendosi il tempo per godersi la maggior parte dei contenuti secondari, il gioco richiede circa 35 ore per essere completato.
Inutile dire che promuoviamo a pieni voti Indiana Jones e l’Antico Cerchio. Il gioco fa bene tutto quello che deve a livello di storia e di gameplay, e come ciliegina sulla torta sceglie una regia per le sue cutscenes che omaggia i prodotti cinematografici in tutto, dalla composizione alla lunghezza focale. Se siete fan dell’archeologo armato di frusta, questo gioco è semplicemente imperdibile per voi: se siete alla ricerca di una bella avventura e di elettrizzanti scazzottate, ma vi siete tenuti storicamente lontani dalla saga, l’Antico Cerchio potrebbe essere un’avventura degna del vostro tempo perché, pur restando nel passato, ha saputo modernizzare un personaggio che sembrava sulla via del tramonto.