Gli esports, o videogiochi competitivi, hanno al loro interno tante discipline, ciascuna delle quali ha diversi videogiochi di riferimento. In questa guida sulle principali discipline e giochi, proveremo a mappare i titoli di ciascuna categoria per permettere a qualunque nuovo arrivato di orientarsi tra generi, sottogeneri, videogiochi iconici e persino modalità interne allo stesso titolo che hanno originato veri e propri ecosistemi.
MOBA
I MOBA, Multiplayer Online Battle Arena, hanno una prospettiva dall’alto, hanno come protagonisti dei campioni e una mappa divisa in corsie. L’obiettivo dei campioni, generalmente cinque per squadra, è di distruggere le torri posizionate lungo le corsie e arrivare alla base avversaria portando la salute del suo nucleo a zero. Ogni squadra è attaccante e difensore contemporaneamente, i suoi membri hanno diversi ruoli (tank, danno, supporto) e sono pensati per occupare determinate posizioni come la corsia superiore, quella inferiore o la giungla.
Quest’ultimo luogo è tutto lo spazio tra le corsie dove si trovano nemici controllati dal computer che garantiscono punti esperienza al campione che li uccide. Tutti i personaggi, infatti, hanno un sistema di livelli e una serie di slot nel proprio inventario in cui equipaggiare diversi oggetti. La combinazione di questi è chiamata build e ogni campione può virare la sua identità di gioco in diverse direzioni a seconda di come viene “buildato”, quindi quali oggetti ha acquistato. La valuta di ogni partita è il gold che si guadagna con eliminazioni di nemici (umani e non).
I MOBA più famosi dell’universo Pc sono League of Legends e DOTA 2 mentre quelli più giocati su smartphone sono Honor of Kings, Arena of Valor e Mobile Legends Bang Bang. Ognuno di questi ha un suo circuito competitivo globale e una base di giocatori che va dalle decine alle centinaia di milioni di persone.
FPS
Gli FPS, First Person Shooter, sono gli sparatutto in prima persona e hanno come caratteristica principale quella di mettere chi gioca nei panni di un soldato e farglli vedere l’azione con i suoi occhi. Gli FPS si dividono in innumerevoli sottogeneri influenzati dalla modalità di gioco o da quanto cercano di simulare gli scontri a fuoco della vita reale. La prima distinzione da fare è tra sparatutto tattici e sparatutto arcade. I primi richiedono precisione e strategia, i secondi sono più orientati all’azione.
In uno sparatutto tattico, sparare mentre ci si muove vuol dire vedere i propri proiettili andare dovunque fuorché dove si sta mirando. In questi giochi, poi, le partite sono divise in round e l’obiettivo degli attaccanti è piazzare una bomba o eliminare i difensori che a loro volta vogliono uccidere tutti gli attaccanti o disinnescare la bomba prima che esploda. I titoli principali di questo sottogenere sono Counter Strike 2, sviluppato da Valve, Valorant, di Riot Games, Rainbow Six Siege, di Ubisoft e Spectre Divide di Mountaintop.
Gli FPS arcade hanno diverse suddivisioni al loro interno. Gli arena shooter come Halo o Call of Duty hanno mappe piccole, tanta adrenalina e scontri a fuoco generalmente rapidi. Gli hero shooter usano le stesse dinamiche appena menzionate, ma i giocatori vestono i panni di un eroe specifico con determinate abilità. Un classico esempio di questo genere è Overwatch 2. Se la modalità di gioco di uno sparatutto arcade consiste nel lanciare decine di giocatori (in squadra o in solitaria), sulla stessa mappa che lentamente si restringe per costringere i presenti a sfidarsi così da incoronare un solo vincitore, questo prende il nome di battle royale.
Possono esserci hero shooter battle royale, come Apex Legends, battle royale arcade, come Call of Duty Warzone, e Battle royale che esulano dalla categoria FPS come Fortnite che, essendo un videogioco in terza persona, mette chi gioca davanti alla figura intera del suo personaggio come nei giochi action piuttosto che alla sua prospettiva in prima persona. Marvel Rivals, poi, è un hero shooter come Overwatch ma in terza persona.
Strategia
I giochi di strategia possono essere definiti i nonni degli esports perché sono stati i primi a diventare popolari e a guadagnarsi grosse fette di pubblico. Un gioco di strategia è un’esperienza in cui il giocatore non controlla un singolo eroe o campione, ma un intero esercito. Quello più seguito attualmente è Starcraft 2 dall’ambientazione futuristica e con un gameplay molto basato sulla gestione delle risorse e delle proprie basi.
Age of Empires (con i suoi sequel e i suoi spinoff), invece, ha un’ambientazione più storica e mette chi gioca nei panni di un condottiero che deve portare la sua armata alla vittoria. Il flusso di una partita consiste nel costruire il proprio esercito, occupare territori e scontrarsi con quello avversario. Uno stratega si porta a casa la vittoria se è riuscito a organizzare bene la sua base, se ha scelto le unità giuste per il tipo di terreno e il suo avversario e se le ha comandate per minimizzare le perdite e massimizzare i danni.
Simracing
Con simracing si intendono tutte quelle attività di simulazione in digitale degli sport motoristici, dalla Formula 1 ai campionati Gran Turismo fino alle corse della MotoGP. I simulatori principali su cui al momento vengono organizzati più eventi sono Rennsport, Assetto Corsa, iRacing, il videogioco annuale sviluppato da EA e Codemasters dedicato alla Formula 1 e il videogioco annuale della MotoGP realizzato a Milestone, ciascuno con i suoi punti di forza e di debolezza.
Come per i videogiochi sportivi che vedremo tra poco, le competizioni di simracing si dividono in due: quelle che fanno da versione digitale di un evento reale (Il campionato di Formula 1, quello di MotoGP o la 24 ore di Lemans) e quelle organizzate senza nessun collegamento con un evento del mondo reale, come la ESL R1. Questo ecosistema esportivo, poi, è fondato sulle scuderie come la sua controparte reale: a volte queste sono una costola di case automobilistiche come la Ferrari o la Alpine, altre sono operazioni nate con il preciso scopo di correre sui simulatori.
Sportivi
Moltissimi sport hanno la loro versione digitale sotto forma di un videogioco, alcuni di loro hanno messo in piedi delle competizioni parallele più o meno di successo per entrare in contatto con le nuove generazioni. L’esperimento a oggi più riuscito è quello di EA Sports FC, rebranding del vecchio FIFA, che in molte nazioni fa da spina dorsale al campionato videoludico parallelo a quello reale.
In Italia c’è la eSerie A, in Germania la Virtual Bundesliga e ogni anno si gioca la eChampions League. Ci sono esempi in Sud America, negli Stati Uniti e in Asia di questo tipo di campionati e tutti ruotano attorno al titolo sviluppato da Electronic Arts. Konami ha ribrendizzato il suo PES in eFootball e da allora non riesce ad affermarsi come colosso calcistico esportivo mentre nuovi titoli stanno emergendo per provare a erodere il monopolio di FC: UFL e Goals.
Ci sono campionati esportivi di hockey, Football americano, tennis, ciclismo, curling e tutta una serie di altri sport, ciascuno con il suo simulatore più o meno avanzato. L’ecosistema calcistico è certamente il più popolare ma questo non ha impedito a molti altri circuiti di emergere, guadagnare seguito e di spingere nuovi eatleti a provare a farsi largo.
Fighting Games
I Fighting Games, picchiaduro in Italiano, sono quei giochi, generalmente in 2D, in cui due personaggi lottano finché uno dei due non esaurisce la sua barra della vita concedendo il round all’avversario. I nomi più famosi di questo genere sono Street Fighter, Tekken e Mortal Kombat a cui si affiancano molti altri titoli meno conosciuti in occidente come King of Fighters, che fanno parte dell’EVO, il più importante campionato di fighitng games al mondo.
Questi giochi hanno un sottogenere, chiamato platform fighters, in cui l’obiettivo non è sfinire il nemico ma lanciarlo fuori dalla mappa. Questi giochi sono incentrati sul movimento e hanno tutti un antenato comune: la serie Super Smash Bros. Inaugurato da Nintendo, questo franchise ha molti fan che continuano a giocare, oltre al capitolo più recente, alle sue edizioni precedenti, in particolare Super Smash Bros. Melee.
Mobile
I giochi per smartphone non sono una disciplina perché hanno al loro interno le stesse categorie che abbiamo elencato fino ad ora. Visto il metodo di input differente, però, sono spesso accorpati in una grande macrocategoria. Ci sono MOBA per mobile, FPS (CoD Mobile), battle royale (PUBG Mobile), strategici (Clash Royale), Sportivi, fighting games e un esempio praticamente per ogni genere e sottogenere che abbiamo citato. In Europa e negli Stati Uniti non sono ancora popolarissimi ma nel resto del mondo, dove l’accesso a un Pc o a una console è più complesso, avere lo smartphone come dispositivo per giocare e competere è la norma.
Ora avete una panoramica generale (non esaustiva, ci sarebbe da scriverci un libro) sulle principali discipline e i principali videogiochi negli esports. Abbiamo dimenticato qualcosa? Fatecelo sapere nei commenti.