Activision Blizzard ha elencato quali saranno secondo l’azienda i principali trend nel settore gaming e come gli advertiser potrebbero sfruttarli.
Nonostante il 2025 sia già iniziato da oltre due mesi, ci sono degli indizi che iniziano a far comprendere agli addetti al settore gaming su quali trend potrebbe virare l’industry. Anche in base a quanto successo nel 2024, Activision Blizzard in un post sul proprio blog ha trovato i cinque trend che potremmo vedere nel 2025 nel gaming, utili soprattutto per gli advertires che vorranno entrare nel mercato e sfruttarne le potenzialità.
Il canale digitale del pubblico
Pur in una condizione geopolitica ed economica instabile e mutabile nell’arco di poco tempo, il gaming continua a essere un punto di riferimento a livello globale con sempre più attori che entrano a farne parte. Ultima, solo in ordine di tempo e non certo per importanza, l’Arabia Saudita che ormai da due anni si è prefissata l’obiettivo di diventare il principale hub mondiale del gaming e dell’esports, assicurandosi manifestazioni importanti come la Esports World Cup e i primi Giochi Olimpici Esports che si giocheranno nel 2027.
Il primo punto fissato da Activision Blizzard, attore presente nell’industria da ormai 30 anni, riguarda il ruolo ricoperto dal gaming come uno dei principali canali digitali per il pubblico di oggi. Soprattutto per quanto riguarda la Gen Z, il cui 54% dei facenti parte fruiscono quotidianamente di contenuti legati al gaming, il settore videoludico rappresenta sia il principale canale digitale di intrattenimento che al tempo stessa una piattaforma social dove incontrarsi, discutere e raccontarsi. Il pubblico interagisce direttamente con i contenuti gaming tramite diverse piattaforme, mobile, Pc e console, e diverse modalità. Si tratta di una platea di consumatori a cui i brand ambiscono e che difficilmente potrebbero raggiungere con le strategie tradizionali.
Una generazione mobile
La generazione che parte dai Millennium e arriva fino alla Gen Z non è legata a una singola piattaforma ma si muove in modo fluido tra i vari dispositivi mobile, i Pc e le console, in base alle loro preferenze e stili di vita, rappresentando il secondo punto. Il più popolare è senza dubbio il mobile gaming: con un semplice smartphone ormai alla portata di tutti, il mobile gaming coinvolge il 79% degli appassionati, di cui il 42% gioca poi anche su Pc o portatili, mentre il 55% gioca anche su console. Quindi, posto che i gamer giocano più comodi a casa con postazioni fisse, non rinunciano a “portarsi in giro” il divertimento dove e quando vogliono, sposando in toto il concetto di on demand. In questo senso le campagne di advertising dovrebbero avere un approccio integrato che cerchi di raggiungere i giocatori attraverso le varie piattaforme e in diversi momenti della giornata.
Il terzo punto riguarda alcuni preconcetti ancora esistenti nel mondo del gaming. Ad esempio i videogiochi sono molto spesso associati ai giovani, addirittura giovanissimi, uomini, nonostante i dati di oggi mostrano sia una separazione poco marcata tra uomini e donne gamer (sostanzialmente divisi quasi a metà nella popolazione) e un’età media sempre più alta: chi ha iniziato a giocare negli anni ‘90 non ha smesso e continua a fruire del medium videoludico e affini. Un altro dato riportato da Activision Blizzard è che l’87% delle madri negli Stati Uniti passano il tempo sui videogiochi, mentre nel mondo 1 gamer su 5 è una donna con figli. Il pubblico del gaming negli ultimi 20 anni è cambiato in un modo che non può essere ignorato e che deve essere attentamente analizzato dai brand e dagli advertiser.
Sentirsi felici con i videogiochi
Il quarto punto portato all’attenzione da Activision Blizzard riguarda l’attenzione che oggi i videogiochi hanno nel panorama dei media. Titoli sempre più immersivi, che comportano il vivere un’esperienza, seppur digitale, porta il gaming ad avere un 99% nell’indice di visibilità per gli annunci pubblicitari, più dei video online e dei social media, come riportato da Dentus nel rapporto Attention Economy: Gaming, 2024. I giocatori infatti considerano il gaming la piattaforma migliore in cui e con cui sentirsi felici (il 57% degli intervistati) e coinvolti (67%). Per i vari brand il gaming non deve più essere considerato un settore di nicchia ma un’opportunità di ampio respiro.
La principale difficoltà che incontrano i brand è la lacuna di informazioni e consapevolezza reale del mondo gaming. Il settore si evolve e allo stesso modo si evolve il modo in cui le persone si interfacciano con esso, dalle motivazioni alle preferenze tra le varie classi demografiche. Motivo per cui è importante per un brand investire nell’educazione al gaming, tramite ricerche, partecipazioni agli eventi o partnership con esperti. L’educazione, nel senso di conoscerne di più ogni giorno, è la chiave per sbloccare la piena potenzialità del gaming.
E quindi?
Guardando avanti, secondo Activision Blizzard il 2025 sarà un anno di trasformazione per il gaming e gli advertising. Il suggerimento finale è di avere un approccio olistico in cui considerare il gaming nella sua interezza, sfruttando nuove strategie e sinergie che integrino i vari dati e insight sui comportamenti del pubblico, facendo leva sulle opportunità offerte dalle varie piattaforme di gioco e ribaltare i preconcetti sui gamer.