Un’Europa unita, almeno negli eSports. Dodici federazioni nazionali eSports hanno espresso la volontà di dar vita a una Federazione eSports europea. Dopo una serie di riunioni, Regno Unito, Belgio, Germania, Austria, Ungheria, Francia, Russia, Slovenia, Serbia, Svezia, Turchia ed Ucraina hanno stilato la Dichiarazione di Berlino.
DI CHE COSA SI TRATTA – Nel documento vengono tracciate le linee guida del progetto e si afferma che la futura organizzazione no-profit europea sarà indipendente da qualsiasi entità terza o privata. Ma non solo: la federazione governerà le proprie competizioni e strutture e avrà il ruolo di partner moderatore, non di organo di governo.
NON È ANCORA UFFICIALE – Una fonte vicina alla Federazione eSports svizzera ha rivelato a The Esports Observer che il documento non è stato ancora firmato. L’organizzazione ha prima bisogno di consultare ancora una volta i suoi membri. Il documento sarà firmato presumibilmente in occasione del prossimo meeting, che si terrà a Losanna il 28 maggio. Solo dopo la sottoscrizione da parte di tutte le dodici federazioni, le linee guida diventeranno ufficialmente attive.
GLI OSSERVATORI SENZA VOTO – L’ultima riunione dei membri fondatori ha visto tra l’altro la partecipazione di società private quali ESL, StarLadder, Freaks 4U Gaming, The Interactive Software Federation of Europe e German Games Industry Association. Secondo quanto dichiarato da Hans Jagnow, presidente della Federazione eSports tedesca (ESBD), ci sarebbe la volontà di far entrare editori di videogame e organizzatori di eventi come osservatori senza diritto di voto, per garantire l’indipendenza della Federazione.
UN SEGNALE DAGLI ESPORTS – Laddove la politica europea sta affrontando un periodo di grandi difficoltà, con quest’iniziativa il settore videoludico dà segnali di grande vitalità. “In tempi come questi riteniamo che l’idea d’Europa sia fragile – ha spiegato Jagnow -. L’impegno degli eSports è un segnale forte: l’Europa rappresenta il futuro per molti giovani. Gli eSports traggono vantaggio più di qualsiasi altro movimento sportivo dalle libertà che l’Unione europea offre. La Dichiarazione di Berlino pone l’accento su tale identità. Dopo lo sviluppo delle fondamenta degli eSports a livello nazionale, riunirsi in una federazione europea è il prossimo grande passo. Come ESBD – ha concluso Jagnow – vogliamo che l’Europa diventi la regione modello per strutturare gli eSports a livello internazionale”.