Dopo un primo approccio quest’anno la prossima edizione del Giro d’Italia potrebbe avere un prologo esports. Il Giro d’Italia 2019, chiuso a Verona il 2 giugno scorso, non ha avuto il coraggio di puntare forte sugli esports, come hanno fatto in Inghilterra e, in parte, in Spagna, ma la prossima edizione, la 103esima, potrebbe sorprendere tutti.
A dare ossigeno a questa suggestione ci ha pensato lo stesso direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni. In una intervista rilasciata alla rivista specializzata VeloNews.com, Vegni ha ammesso che “dobbiamo guardare al futuro. Dobbiamo cercare di portare pubblico piĂą giovane a seguire il ciclismo. Un pubblico che, volendo, può anche competere, in modo virtuale, con i campioni che si sfidano su strada tutto il giorno. PerchĂ© dire no a priori a un prologo virtuale? Per ora diciamo solo che ci stiamo lavorando”.
Parole che lasciano aperta ogni possibilitĂ , dunque. Che sia un prologo virtuale o un progetto di altro tipo pare sicuro che un progetto riguardante il ciclismo virtuale ci sarĂ . D’altronde il ciclismo, uno sport di fatica, affascinante ma poco spettacolare, ha estremo bisogno di novitĂ per attirare l’attenzione dei piĂą giovani, ma non solo. Da qui l’apertura all’estero (il prossimo Giro partirĂ dall’Ungheria), giĂ testata con successo in altre occasioni e, ora, l’interesse nei confronti del mondo videoludico competitivo.