Ecco perché MSI e Logitech hanno scelto Qlash

La nuova partnership, è stata presentata la scorsa settimana a Villorba (TV), nel quartier generale di QLASH, all’interno della gaming house più grande d’Europa. Dell’accordo avevamo già parlato qualche settimana fa, ma giovedì scorso, assieme a Luca Pagano e Eugene Katchalov, i due founder del team trevigiano, con a fianco Alessandro Fazzi, del team Forge, e con Gianpaolo Catania, marketing manager di MSI e Raffaella Carissimi, senion marketing specialist Italy di Logitech, si è creata l’occasione di scendere un po’ più nel dettaglio.

Occorre fare subito un distinguo, in questo ambito: ci sono aziende endemiche (che ai occupano di temi obbligatoriamente vicini al mondo esports) e aziende non endemiche (food and beverage, fashion, self care…). Perché partire da questa ovvietà? Perché non è proprio un’ovvietà, e lo vedremo a breve. QLASH già conta due partnership importanti, con Skrill, il famoso servizio per trasferire denaro, e con il sistema di messaggistica istantanea Viber. A queste ora si sono aggiunte le due partnership con Logitech e MSI, aziende endemiche, appunto.

La puntualizzazione non è ininfluente, come ha spiegato Raffaella Carissimi (nella foto sotto), perché “mentre un’azienda di moda potrebbe decidere un giorno di non aver più nulla a che fare con gli esports, noi di Logitech ci saremo sempre, perché fanno parte del nostro lavoro”. Da qui parte il discorso che ha portato MSI e Logitech a stringere un accordo con QLASH. Una collaborazione intesa da tutti gli attori come un investimento culturale, prima ancora che economico (discorso che in tal caso passa in secondo piano), e soprattutto un investimento a lungo termine. 

“Per Logitech il mondo esports è sempre stato fondamentale – ha spiegato Carissimi -, ma non ci è mai interessato il mettere un logo su una maglietta, puntiamo da sempre a dare agli atleti esattamente quello che serve alla loro all’attività. A livello italiano ci stiamo muovendo adesso i primi passi, e lo stiamo facendo con i partner giusti. In Italia dobbiamo lavorare per diffondere il verbo degli esports, farlo conoscere alla gente, combattendo le resistenze culturali. Ecco perché siamo qui con QLASH oggi, ed ecco perché siamo qui assieme a MSI: è un messaggio che vogliamo dare al nostro settore, che spesso cura il suo orticello senza mettervi la testa fuori, mentre lavorando insieme si può fare molto di più, e farlo meglio”.

Per MSI, come ha spiegato Gianpaolo Catania (nella foto che segue il paragrafo), si è trattato di seguire un percorso evolutivo quasi naturale. “La nostra avventura in Italia è iniziata lo scorso anno, quando ci siamo incontrati con il Team Forge decidendo di avviare una sponsorizzazione, convinti dall’ottimo lavoro che stavano facendo. Con i Forge iniziò un cammino che prese l’avvio ufficiale a Giocomix, in Sardegna. Quell’esperienza fu così importante da continuarla oggi in una veste nuova, sempre al fianco di Alessandro Fazzi, ancora assieme a Forge, ma soprattutto assieme alla forza comunicativa di QLASH. Adesso con QLASH – ha spiegato Catania – dobbiamo pensare ad attività in ambito educational, ma non escludo che si possa continuare, fianco a fianco, anche l’attività che finora MSI ha svolto all’interno dei punti vendita Mediaworld, perché sicuramente lì c’è del terreno fertile dove trovare anche nuovi giocatori”.

Come ha sottolineato Luca Pagano, “è necessario cominciare a fare sistema, cominciare a far passare il messaggio giusto, in una fase in cui di esports si parla sì sempre di più, ma se ne parla ancora poco, e spesso e volentieri se ne parla male. In un Paese come l’Italia, pieno di tante resistenze culturali (anche da parte della politica, ndr) si può far qualcosa solo lavorando tutti quanti assieme. E’ questo il vero valore di questa partnership, indipendentemente da quella la visibilità dei nostri brand. L’importante è che si parli di esports nel modo corretto“.

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