È durata otto mesi l’esperienza di Rocco Sabelli alla guida di Sport e salute, la società che ha rilevato la Coni Servizi nell’ambito della riforma dello sport portata avanti dal precedente governo.
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Rocco Sabelli si dimette dalla guida di Sport e Salute, la società che ha rilevato la Coni Servizi nell’ambito della riforma dello sport portata avanti dal precedente governo e rimasta, ad oggi, incompiuta. Il top manager ha comunicato al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri le sue dimissioni con effetto immediato, dall’incarico di Presidente e Amministratore Delegato dell’organismo, dopo aver tenuto in mano il timone per appena otto mesi, tra Pasqua a Natale. Un addio che fa rumore nel mondo dello sport e che, di riflesso, potrebbe riguardare anche gli esports, visto che qualunque tipo di riforma, per esempio il riconoscimento degli sport elettronici come vera e propria disciplina nel nostro ordinamento, è destinato a passare per la neonata Sport e Salute.
L’uscita di scena di Sabelli è senz’altro legata al tramonto dell’esecutivo gialloverde e della “sintonia mai nata”, come scrive lo stesso manager al ministro, con il nuovo titolare dello Sport, Vincenzo Spadafora, oltre che nella più che complicata convivenza con il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Sabelli era stato indicato per la carica di presidente e amministratore delegato ai primi di aprile dall’allora sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, ed il 9 maggio, dopo il parere delle commissioni parlamentari, era stato nominato insieme con il nuovo cda dall’assemblea di Sport e Salute e sarebbe dovuto restare in carica per tre anni.
Fin dal primo momento, si è ipotizzato che ogni eventuale discorso collaterale al tradizionale mondo dello sport, ivi compreso l’inquadramento degli esports, sarebbe passato per la nuova Sport e Salute. Anche se i momenti di tensione all’interno e all’esterno del nuovo organismo non sono mai mancati, per poi acuirsi nei passaggi successivi, soprattutto con la firma del contratto di servizio tra Sport e Salute e Coni e l’assegnazione dei contributi alle federazioni e agli organismi sportivi. Non ha aiutato, nel precipitare degli eventi degli ultimi giorni, il fuorionda in cui il presidente di Sport e Salute parlava della Giunta Coni sollecitando i rappresentanti della Figc a “tirare fuori le palle”, come riporta ilSole24ore.
Non solo. La bozza del decreto Milleproroghe che circola in queste ore mette nero su bianco la decisione dell’esecutivo di ridefinire la governance di Sport e Salute, ampliando da tre a cinque il numero dei componenti del cda e scorporando le funzioni di presidente da quelle dell’ad. Modifiche che, secondo Sabelli, danno venir meno “uno dei presupposti fondamentali che mi avevano indotto a offrire al Governo la mia disponibilità a guidare la società”. Il riferimento è alla “visione diversa della riforma dello sport da quella prospettata”. Tutto da rifare, quindi, per il braccio operativo del Coni, dal quale passeranno, probabilmente, anche gli esports.
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