2019: quali nazioni hanno vinto di più negli esports?

Le statistiche sugli esports forniscono spesso dati interessanti che vanno interpretati e attenzionato. Guardando ai giocatori che hanno vinto più denaro nel 2019, la Top 5 è ovviamente occupata dai cinque giocatori di Dota2 degli OG: Frenchman Sebastien “Ceb” Debs, Finns Topias “Topson” Taavitsainen, Jesse “JerAx” Vainikka, Johan “N0tail” Sundstain e Anatham “Ana” Pham, vincitori del The International che per l’evento finale di Shanghai ha superato i 30 Milioni $ di montepremi. Il primo italiano è invece Andrea Mengucci.

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Il primo italiano in classifica è Andrea Mengucci, giocatore di Magic: The Gathering Arena che con i suoi 290’800 $ si piazza al 94esimo posto nella Top100 mondiale.

Decisamente più accattivante è la classifica, basata sui dati riportati da Esports Earnings, delle nazionalità che hanno vinto di più quest’anno. Sul podio le tre uniche nazioni che hanno superato i 10 Milioni $ in premi: Stati Uniti, Cina e Corea del Sud. Tre paesi che sono ormai il fulcro del gaming competitivo, un faro per tutto il mondo. Se la Corea del Sud è stata la patria degli esports moderni, gli Stati Uniti hanno raccolto questa eredità trasformando la semplice competizione in una macchina mediatica che ha coinvolto star del cinema, proprietari dello sport professionistico e raggiunto milioni di persone che fino a qualche anno prima ignoravano totalmente il fenomeno.

A testimoniare lo strapotere statunitense è l’ammontare di premi in denaro: oltre 39 Milioni $, più del doppio della seconda classificata, la Cina. Confrontandola con quella del 2018, il dato sorprendete è che Cina e Corea del Sud sono rimaste sullo stesso livello mentre gli USA hanno incrementato il loro bottino di 10 Milioni rispetto all’anno precedente, insieme a 1’000 giocatori competitivi in più.

Se, tuttavia, consideriamo le vincite non in valore assoluto ma relativamente al numero di giocatori, la classifica è stravolta con gli Stati Uniti che terminano addirittura al decimo posto (prendendo in considerazione solo la Top10 precedente) in una nuova piramide dell’esport per nazioni guidata dalla Finlandia con 33’404 $ di guadagno medio pro-capite, precedentemente al quarto posto, guadagnati in media per ogni giocatore competitivo. Il merito va indubbiamente ai due giocatori di Dota2 già menzionati ma anche a Anssi “mxey” Pekkonen, giocatore di PUBG, e a Joona “Serral” Sotala, pluricampione di Starcraft II. Seguono poi Danimarca e Cina, rispettivamente con 24’000 $ e 18’000 $ a giocatore.

La stessa Italia, che nella classifica precedente occupava la trentunesima posizione, non è molto lontana da un colosso come gli Stati Uniti, considerato che nel 2019 ha avuto appena il 3% dei giocatori competitivi nordamericani: 167 contro 4918, per una media di 6’022 $ guadagnati a testa e un totale di 1’005’785 $. A fare la voce grossa, oltre il già citato Mengucci, anche Riccardo “Reynor” Romiti di Starcraft II con i suoi 182’000 $, seguito Edoardo “Carnifex” Badolato su Fortnite, Mattia Oneto ancora su MTG Arena e infine, a chiudere la Top5, Francesco “Kuxir” Cinquemani, giocatore di Rocket League ex-campione del mondo.

Il nord Europa, includendo anche la Svezia, quinta, si conferma così il cuore pulsante dell’esport europeo con nuove nazioni che avanzano: su tutte svetta la Francia, che sia a livello di infrastrutture che di politiche dell’esecutivo sta tentando di realizzare un’ecosistema in cui il gaming competitivo sia non solo sostenibile ma anche supportato. Il futuro mondiale, tuttavia, si chiama Cina: hanno già scalzato la Corea del Sud, anche grazie al numero sproporzionato di aspiranti videogiocatori competitivi a disposizione, e presto potrebbero superare anche gli Stati Uniti. [/ihc-hide-content]

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