Ecco i sei nomi dell’esports mondiale del 2019 per l’Equipe

Anche il prestigioso quotidiano sportivo francese L’Equipe cede al fascino degli esports. Il giornale fondato da Jacques Goddet nel 1946, in un articolo pubblicato qualche giorno fa, ha indicato quali sono i sei nomi degli esports mondiali che hanno scritto la storia nel 2019. Vediamoli assieme, fateci sapere se siete d’accordo.

Li “Liooon” Xiao Meng ( Hearthstone )

Salita sul tetto del mondo al Blizzcon a inizio novembre dopo aver sbaragliato la concorrenza maschile, Li “Liooon” Xiao Meng è diventata la prima donna a vincere un titolo mondiale negli esports. Una performance straordinaria, quella della giovane cinese, che abbiamo celebrato anche noi di Esportsmag. L’Equipe definisce il risultato simbolico, dato che Hearthstone è un titolo giocato in prevalenza da maschi. “Questo è il modo migliore per rispondere a tutti quelli che dubitavano di me semplicemente perché sono una donna – aveva commentato Li Xiao Meng a caldo -. Ho dimostrato che le donne possono essere dei player professionisti di talento, esattamente come gli uomini”.

Mathieu “ZywOo” Herbaut (Vitality, Counter-Strike )

A soli 19 anni Mathieu “ZywOo” Herbaut può essere definito senza problemi il miglior esordiente dell’anno su Counter-Strike. Potrebbe anche non stupire, viste le prestazioni complessive di tutto il team francese in questa stagione, ma occorre ricordare che Herbaut era alla sua prima stagione competitiva ai massimi livelli mondiali. Quelli de L’Equipe lo definiscono la principale “arma” dei Vitality, un genio, un fenomeno. Esagerati? La storia dice che ha terminato il 2019 con cinque titoli (incluso ECS) più due finali, a Malmö e all’ESL One di Colonia.

Peter “dupreeh” Rasmussen (Astralis, Counter-Strike )

Dopo il miglior giovane ecco quello che, per L’Equipe, è il miglior giocatore al mondo di Counter-Strike: Peter “dupreeh” Rasmussen. Il quotidiano francese ricorda la storia personale di questo ragazzo che il 18 febbraio 2019 ha perso il padre, sconfitto dal cancro, proprio due giorni prima che gli Astralis approdassero a Katowice. Dopo essere stato al capezzale del padre fino alla fine ha raggiunto i compagni in Polonia, e due settimane dopo ha vinto il suo terzo titolo su Counter-Strike (il quarto arriverà a settembre). “Sono arrivato subito dopo la morte di mio padre – ha detto Peter Rasmussen al termine della competizione, commuovendo il pubblico -, il suo ultimo desiderio era che venissi qui. Voglio davvero dedicare questa vittoria a lui”.

San Francisco Shock ( Overwatch )

Il quarto nome, per L’Equipe, non è quello di un player, ma quello di un team. Un team che ha fatto l’impresa conquistando il titolo nella Overwatch League. Si tratta dei californiani di San Francisco Shock, secondi nella stagione regolare alle spalle di Vancouver e sconfitti 4-3 a Atlanta all’avvio dei playoff. Colpito nell’orgoglio il collettivo di San Francisco non ha più perso: Londra, Los Angeles, Hangzhou e poi New York. Qualificati per la finale di Filadelfia mettono in riga anche Vancouver, e si incoronano campioni.

Luka “Perkz” Perkovic (G2 Esports, League of Legends )

Il capitano dei G2 Esports, Luka “Perkz” Perkovic ha fatto una scommessa alla fine del 2019. Considerato uno dei migliori midlaner al mondo su League of Legends, decide di passare alla corsia centrale, ricominciando (quasi) tutto daccapo. Si adatta rapidamente e diventa, ancora una volta, un riferimento planetario. Il suo team vince tutto: LEC, Mid-Season Invitational, Rift Rivals… I G2 inciampano solo sull’ultimo gradino, nella finale dei Worlds (sconfitti 3-0 dai FunPlus Phoenix) e alla fine Luka Perkovic si sciogli in lacrime: “Voglio solo tornare ad essere umano”. Per L’Equipe è lui l’uomo dell’anno di League of Legends.

Leonardo “MKLeo” Perez (ex Echo Fox, Super Smash Bros Ultimate )

Nessuno ha dominato la sua scena professionale nel 2019 quanto Leonardo “MKLeo” Perez in Super Smash Bros Ultimate. Il 18enne messicano ha vinto quasi tutti i principali tornei del primo anno competitivo del titolo Nintendo, tra i quali il GENESIS, il CEO e in particolare l’EVO (che di fatto è un campionato mondiale). Inavvicinabile: da fine maggio a dicembre ha sempre raggiunto almeno la finale in ogni competizione in cui ha partecipato. Una piccola impresa, soprattutto in un gioco come Super Smash Bros Ultimate, molto impegnativo, con diverse centinaia di giocatori impegnati. E’ lui, per L’Equipe, l’uomo dell’anno del titolo Nintendo. Ma riuscirà qualcuno a intaccare la sua posizione nel 2020? L’Equipe indica un nome, quello del francese William “Glutonny” Belaid. A voi ne vengono in mente altri?
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