Venerdì a Bruxelles è nata la Federazione Europea, un nuovo soggetto che sembra raggruppare organismi analoghi di vari paesi del Vecchio Continente. Sembra, perché l’Italia, ad esempio, pare sia stata citata un po’ a sproposito (nella lista dei partecipanti reperita online abbiamo individuato la FIES, anche se in realtà la FIES non era presente, mentre erano presenti due altri rappresentanti italiani, dei quali diremo). Un aspetto curioso che colora di giallo la nascita della nuova European Esports Federation. Vedremo di capirne di più.
Dunque, alla guida della nuova “federazione” è stato eletto Hans Jagnow, presidente della eSport-Bund Deutschland, la federazione degli esports tedesca, vivace protagonista delle cronache esportive tedesche. Da quanto riportato anche da vari siti stranieri i rappresentanti di 23 organizzazioni europee (qualcuna in più rispetto al precedente incontro realizzato a Berlino nell’aprile 2019) si sono riuniti nella sede del Parlamento Europeo per due giorni dedicati agli esports che si sono conclusi con la costituzione della nuova organizzazione che ha preso il nome di European Esports Federation.
Members of the newly founded EEF yesterday elected the board of the organization, serving the first term. President Hans Jagnow (Germany), Vice President Karol Cagáň (Slovakia) and board members Emin Antonyan, Ido Brosh (Israel) and Alper Afşin Özdemir (Turkey). #esportseurope pic.twitter.com/CEluI5iYVF
— Esports Europe (@esportsineurope) February 22, 2020
Questa la lista di alcune delle organizzazioni presenti, soggetti che, giusto ricordarlo, non possiamo ancora chiamare federazioni, in quanto non riconosciuti ufficialmente. Stesso discorso che varrà probabilmente per la EEF.
All’interno della EEF, stando alle notizie reperite in rete, vi sarebbero dunque ci sarebbero la BEA – British Esports Association, BESF – Belgian Esports Federation, ESBD – German Esports Federation, ESVÖ – Austrian Esports Federation, HUNESZ – Hungarian Esports Federation, France Esports, RESF – Russian Esports Federation, SAEŠ – Slovenská Asociácia Elektronických Športo (Slovakia), SESF-RS – Serbian Esports Federation, Svenska esportsförbundet (Sweden), TESFED – Turkish Esports Federation, UESF – Ukrainian Esports Federation, ESA – Esports Association Polska, ESD – eSport Danmark, IESA – Israeli Electronic Sport Association, SeSF – Swiss Esports Federation e l’italiana FIES (Federazione Italiana E-Sports), ma è appunto attorno a questa che si sviluppa il giallo, quantomeno per la situazione italiana.
La FIES infatti non era presente a Bruxelles. La Federazione Italiana E-Sports, capitanata da Daniele Di Lorenzo, recentemente si è avvicinata a Federesports e fa parte del Comitato Promotore guidato da Borbone. Avendo iniziato un percorso avviato dal Comitato olimpico la FIES non avrebbe potuto partecipare all’incontro di Bruxelles, tantomeno aderire ad una Federazione che con gli organismi sportivi ufficiali pare non aver nulla a che fare, anche se venerdì a Bruxelles il nuovo organismo è stato presentato al Parlamento Europeo.
Mistero dunque sul modo in cui la FIES sia finita nella lista diffusa e finita in più di un articolo. Anche nell’aprile 2019 nessun rappresentante italiano era presente a Berlino, dove la ESBD organizzò il primo incontro. I contatti successivi, così ci è stato riportato, non hanno convinto a pieno la FIES, che dunque si è defilata. Ma il fatto che qualcuno l’abbia comunque inserita tra i componenti di questo nuovo soggetto getta qualche dubbio sulla qualità della comunicazione di questa nuova “federazione” europea degli esports.