C’è sempre una prima volta, anche per l’inarrivabile Corea di League of Legends. Il miglior campionato al mondo che ha storicamente prodotto i migliori giocatori, nonostante gli ultimi due anni dominati dalla Cina, ha sempre difficilmente accolto giocatori e coach stranieri, preferendo coltivare i propri talenti. L’anticipazione rivelata ieri da Jacob Wolf su ESPN spezza totalmente la tradizione con l’arrivo di Jakob “YamatoCannon” Mebdi ai Sandbox Gaming. Yamato è l’ex-coach del Team Vitality, squadra in cui ha allenato anche il nostro midlaner italiano Daniele “Jiizuké” Di Mauro, portandolo al mondiale 2018 a un passo dalla qualificazione alla fase a eliminazione diretta. Terminata l’avventura con il team francese, Mebdi è passato all’analyst desk dell’LEC, la massima competizione europea.
L’approdo di Yamato ai Sandbox rappresenterà il primo coach occidentale a competere nell’LCK coreana: un traguardo storico per molti versi. Mebdi lavorerà inizialmente da remoto in Europa con l’obiettivo di partire per Seul non appena l’emergenza dettata dalla pandemia da Covid-19 lo permetterà. Il suo principale lavoro sarà risollevare la squadra dei Sandbox da una stagione deludente, terminata con il relegation e salvato all’ultima partita con la vittoria sui Seorabeol nel Promotion Tournament. La figura che più di tutte si era avvicinata a questo risultato era stata quella di Nick “LS” De Cesare, attualmente uno dei commentatori dell’LCK per la trasmissione in lingua inglese, che nel 2019 aveva ricoperto il ruolo di head coach per i BBQ Olivers, sempre in Corea ma nella serie cadetta della Challengers Korea.
Conosciuto per il suo stile estroso, YamatoCannon è sempre stato uno degli analyst più apprezzati sia durante le trasmissioni dei World che durante l’LEC. Salito agli onori della cronaca durante il periodo come head coach del Team Roccat, ha poi sposato la causa degli Splyce e del Team Vitality. Con questi ultimi, in particolare, rimarrà per sempre negli annali il suo discorso di pura ispirazione fatto durante i Worlds 2018 immediatamente dopo l’eliminazione: un discorso in cui incoraggiava i team europei a non cercare di copiare Cina e Corea ma di imporre il proprio gioco, il proprio stile. Un discorso che da lì in avanti ha portato prima i Fnatic e poi i G2 Esports in finale mondiale.