Il presidente di Federesports Michele Barbone è stato ufficialmente incaricato dal CONI e dalla sua più alta carica Giovanni Malagò di proseguire nel suo lavoro di Presidente del Comitato Promotore dell’Esports in Italia, puntando alla presentazione nel breve periodo di una realtà coesa che possa accogliere al suo interno tutti gli attori istituzionali dell’esports italiano. In particolare il CONI delega Barbone “a svolgere […] ogni attività utile all’unificazione delle realtà che operano nel settore dell’E-Sport.” Si legge, inoltre, che “Tale nuovo soggetto potrà essere valutato, qualora si riscontri la presenza dei requisiti necessari, anche al fine di avviare un percorso di riconoscimento a fini sportivi.”
Un messaggio importante che arriva dal CONI verso il riconoscimento degli sport elettronici e che conferma le buone intenzioni del Comitato Olimpico viste per la prima volta qualche mese fa durante il primo incarico conferito a Barbone e Federesports di realizzare e guidare il Comitato Promotore. Soddisfatta anche la risposta della FIDE, la neonata Federarazione Italiana Discipline Elettroniche che si è recentemente formata dall’unione di GEC – Giochi Elettronici Competitivi e ITeSPA – Italian Esports Association: “Una data storica per gli esports. […] Ci auguriamo che il comitato promotore ed in primis il suo presidente, assunto un ruolo di garante degli esport e controllore del percorso di riconoscimento, agiscano per il meglio.”
Nel proprio comunicato, che trovate per intero al seguente link, FIDE pone anche degli interrogativi: “Ci auspichiamo che nel ruolo di coadiuvatore delle forze in campo, il presidente Barbone sarà garante di equilibrio e parità di trattamento, a partire dalla governance futura da cui, visto il ruolo di controllore suo e del comitato promotore, dovrà abdicare. Riteniamo che, per ovvia incompatibilità, il loro apporto nel mondo federale non possa continuare tramite un percorso di riconoscimento, non volendo mettere in alcun imbarazzo i membri del comitato esportivo, che non potrebbero avere il duplice ruolo di controllore e controllato.”
Per comprendere meglio quali possano essere le conseguenze dell’incarico ricevuto da Barbone abbiamo consultato proprio la FIDE, anche per capire il come mai delle loro riserve. Il primo a parlare è Jacopo Ierussi, avvocato giuslavorista e Consigliere Federale di FIDE
Che cosa significa questa lettera nell’ordinamento sportivo in termini concreti?
In tutta onestà, trattasi più di atto avente carattere politico che giuridico-istituzionale, ma consiste pur sempre in un incarico ufficiale conferito dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò, al Presidente della FIDS, Michele Barbone, per avviare un percorso strategico che consentirà il riconoscimento di questa nuova disciplina e la creazione di una apposita Federazione nazionale. Dopo tanti inviti ufficiosi, questa è la prima conferma ufficiale che il CONI desidera accoglierci in casa propria e ciò è stato reso possibile prima di tutto dagli sforzi confluiti in FIDE tramite le sue leghe, GEC – Giochi Elettronici Competitivi e ITeSPA, che rispettivamente hanno unificato la rete associativa italiana impegnata in questo settore oltre a portarla sulla scena internazionale. A ciò si è aggiunta la spinta data dal Presidente Barbone verso una strada già tracciata, ma di cui ancora non si conosceva la lunghezza.
Cosa comporterebbe il riconoscimento degli esports come Disciplina Sportiva Associata?
Significherebbe il conferimento agli esport di una dignità giuridica pari a quella degli sport tradizionali con tutto ciò che ne consegue in termini di benefici di legge, anche sul piano fiscale. E’ noto che, ad oggi, gli sport elettronici non rientrano nell’elenco allegato alla Delibera n. 1566 del 20 dicembre 2016 e ss.mm.ii., che ha individuato le discipline ammissibili per l’iscrizione al registro nazionale delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche (A.S.D. e S.S.D.), tra le quali figurano, a titolo esemplificativo, la dama, le freccette, il flying disc, la morra, il lancio del formaggio, ma non gli esports. A mio avviso, possiamo finalmente cominciare a lavorare per colmare una carenza che sta danneggiando l’ecosistema esportivo e limitando la sua crescita.
Ha poi proseguito Diego Maulu, Direttore Generale di ASI e Board Member della FIDE. L’incarico conferito a Barbone sarà realmente realizzabile?
Sono sicuro che Michele Barbone sia la persona giusta a poter svolgere questo incarico. Da anni opera nel mondo del CONI e sono certo che questo alto ruolo di garante del processo di riconoscimento assegnatogli porterà in breve degli ottimi risultati. Posso assicurare che si è sempre mosso per il bene comune e ora che è chiamato ad essere arbitro terzo del mondo esportivo darà un immenso contributo a FIDE nella preparazione e nello svolgimento del periodo di osservatorio.
Credo che il progetto Federesport, di fatto confluito nel Comitato Promotore Esports, sia stato importante per evidenziare al CONI la necessità di riconoscere una Federazione, e, facendosi ora da parte visto il ruolo di garante conferitogli dal CONI, abbia di fatto dimostrato come il vero intento dell’iniziativa fosse quella di spingere il Comitato Olimpico ad aprire le porte agli esports, e non la ricerca di diventare loro stessi federazione, cosa ora impossibile.
Conclude infine Clemente Rovere, Consigliere Federale FIDE. Cosa accadrebbe nel caso si trasformasse in un nulla di fatto?
L’osservatorio CONI è il prossimo step della nostra federazione. Per accedere allo stesso, come da regolamento CONI, serve uno storico di attività svolte, una serie di iniziative su base nazionale e internazionale svolte negli anni precedenti ed un riconoscimento internazionale accreditato presso il GAISF o IOC. Oltre a questo, servono basi numeriche di tipo territoriale regionale e nazionale. FIDE è la sola federazione in Italia ad aver svolto attività esportiva sull’intero territorio nazionale ed a livello mondiale, partecipando a varie competizioni internazionali, partecipando a mondiali e organizzando tramite le sue due leghe migliaia di eventi e tornei, oltre che i relativi campionati italiani.
Oltre a questo, aggiunto il fatto che FIDE è la sola federazione nazionale che è riuscita a racchiudere in sé la quasi totalità del movimento esportivo e ad avere la necessaria densità territoriale, è la sola ad avere il più alto riconoscimento internazionale. Reputo quindi che, visti i riconoscimenti OCA e FISU da parte di IeSF, nel momento in cui la stessa dovesse ottenere il riconoscimento finale GAISF, sarebbe complicato che la fase di osservatorio si trasformasse in un nulla di fatto.