Quanto vale, oggi, il mercato italiano degli sport elettronici e quanto, soprattutto, potrà valere nel prossimo futuro? Quali sono le possibilità già presenti per generare ricavi nel settore, in forma sostenibile e all’interno dei limiti normativi esistenti? eSportsMag.it, in collaborazione del quotidiano Gioco News, ha voluto riunire in un dibattito online i principali esperti e protagonisti della scena italiana degli esports, in un Digital Panel dedicato: mirato a capire in quale direzione si sta muovendo il movimento esportivo italiano.
L’evento, dal titolo: “eSports: non solo gioco – I modelli di business emergenti nel settore degli eSports e prospettive di sviluppo” è in programma per giovedì 4 giugno alle 12, e si svolgerà sulla piattaforma digitale Zoom oltre ad essere trasmesso in live streaming su GiocoNews.it ed eSportsMag.it (e sui rispettivi canali social).
L’obiettivo è capire cosa è stato fatto fino ad oggi, in termini di sport, ma anche dal punto di vista dello sviluppo del business e dell’attività di regolamentazione, che diventa ancor più urgente e necessaria in una fase di crescita così repentina come quella attualmente attraversata da questo settore. Soprattutto negli ultimi mesi, sulla spinta causata dal lockdown che ha portato gli sport elettronici al centro dell’attenzione, sportiva e mediatica, ma anche all’interno del settore del “gambling”, con gli appuntamenti esportivi che hanno rappresentato la nuova frontiera delle scommesse, in tutto il mondo. Motivo in più per accelerare ogni processo e ogni percorso relativo alla regolamentazione.
Abbiamo riunito una serie di esperti, in rappresentanza di ogni profilo di interesse. Tra questi: Angelo Cito, Presidente Fita (Coni), Laura D’angeli, business consultant esperta di gaming ed eSports; l’avvocato Luca Pardo, Founding partner Ontier Italia; Ferdinando Ferrero, Sales Director Sportradar, Luca De Dominicis, Founder & Ceo Accademia italiana videogame; Stefano Corti, esperto di cinema e videogiochi; Pier Luigi Parnofiello, Ceo di Pg Esports e Luca Pagano, Founder & Ceo Qlash. Modera i lavori: Alessio Crisantemi, Direttore responsabile GiocoNews.it di eSportsMag.it
Merita una particolare attenzione anche il connubio che questo tipo di attività sta avendo e avrà sempre di più con l’industria delle scommesse. Un legame che pur rappresentando una serie di aspetti delicati, di cui dover tenere conto, racchiude al tempo stesso delle straordinarie opportunità, non soltanto in termini di business, ma anche dal punto di vista del consolidamento e sviluppo del movimento degli sport elettronici. Nonostante i rischi che in molti vedono nell’accostare le competizioni di videogame al gioco d’azzardo – che esistono e rappresentano senza dubbio delle dinamiche da gestire e affrontare con la dovuta serietà e competenza – è pur vero che l’interesse delle società di scommesse si traduce inevitabilmente in investimenti in termini non solo di visibilità degli eventi ma anche – e soprattutto – per l’integrità degli eventi e per il loro monitoraggio.
Visto che i bookmaker per poter aprire le puntate su un evento, oltre a doverlo conoscere alla perfezione nel suo funzionamento (da qui la necessità di studiare, quindi investire sugli esports), devono anche essere certi di poterlo controllare, dal punto di vista del rischio frodi e del matchfixing; in un’unica parola, nell’integrità. E se l’intero movimento degli esports sarà in grado di rivelarsi sicuro, “integro” e ben controllato, si costruirà attorno ad essere quel clima di fiducia che fino ad oggi è venuto a mancare, almeno all’esterno. Per il vero salto di qualità, definitivo e duraturo.
E’ senz’altro questo il momento (e il canale) giusto per parlarne. Con il tradizionale calendario sportivo quasi completamente tagliato dall’emergenza Covid-19, gli esports hanno fatto (e stanno facendo) notizia in tutto il mondo. Anche se, come tutti gli altri fenomeni ed eventi, non sono affatto immuni agli effetti collaterali provocati dalla pandemia e dal lockdown, le fondamenta online su cui si basano gli sport elettronici e la loro natura digitale li rendono molto più agili e operativi nell’attuale ambiente operativo a distanza sociale. Tanto che molti operatori di scommesse hanno iniziato ora a considerare gli esports nei loro palinsesti, iniziando a studiarli in maniera approfondita e ad effettuare investimenti. La domanda chiave per gli operatori è quanto i tornei di videogame e le scommesse sugli esports possono riempire i palinsesti tradizionali, quanti investimenti sono necessari, se è troppo tardi per fare questo tipo di ragionamenti e, soprattutto, se sarà ancora rilevante (in termini di betting) questo segmento una volta terminata la pandemia.