Age of Empires esports

Uno dei top player della scena esports di Age of Empires, The Viper, ci ha raccontato tutto quello che c’è sa sapere in vista del Red Bull Wololo.

Il Red Bull Wololo, qui ve lo descriviamo nel dettaglio, è l’evento di punta per la scena esportiva di Age of Empires. Qui si giocheranno tornei di Age of Empires II, Age of Empires IV, Age of Empires I e Age of Mythology: Retold per incoronare i migliori in assoluto nel mondo degli strategici di Microsoft. Per orientarci nella storia, nell’ecosistema e nelle prospettive degli esports di Age of Empires, abbiamo intervistato Ørjan “TheViper” Larsen, veterano di ben quattro titoli (ora compete solo nel secondo) ora tra le fila dell’organizzazione esportiva GamerLegion. Ecco la sua guida per capire e godersi il Red Bull Wololo in programma al Castillo de Almodovar del Rio vicino Cordoba, in Spagna.

Come e quando hai iniziato a giocare a Age of Empires?

“Ho iniziato grazie a mio papà che giocava all’1 e al 2 ossessivamente. Quando avevo 9 o 10 anni lui mi lasciava giocare online ogni tanto, me la cavavo piuttosto bene e il mio nickname era The Boy. Nessuno credeva a mio papà quando gli diceva che chi li aveva battuti aveva 10 anni. Poi crescendo mi sono leggermente allontanato dal gioco, ma nel 2010 sono tornato proprio per competere e nel 2011 sono diventato il migliore al mondo su Age of Empires II.

All’alba della scena competitiva, che è nata insieme al gioco, i coreani erano i dominatori assoluti e nei primi tornei ai World Cyber games c’erano 100mila dollari in montepremi. Nel 2011, quando ho cominciato non c’erano tante competizioni, i montepremi erano da 500 dollari al massimo e Microsoft aveva chiuso i server. Poi è uscita la Hd Edition e Microsoft ha iniziato a investire vedendo l’aumento di pubblico: così’ sono arrivati anche gli altri sponsor. Fino al 2016 la scena è rimasta relativamente piccola ma poi, nel 2019, è uscita la Definitive Edition e lì è nato un vero ecosistema competitivo con anche il coinvolgimento della Red Bull”.

Che ruolo ha il Wololo all’interno dell’anno competitivo di Age of Empires?

“Il Wololo è un torneo unico perché si compete su Empire Wars, una modalità di gioco più veloce e spettacolare per partite più piene d’azione e divertenti da vedere. Il suo ruolo non potrebbe essere più importante perché è uno dei principali, se non il principale torneo dell’anno. A lui si aggiungono la Hidden Cup e i Warlords. A questi si aggiungeva la Nili’s Apartment Cup, dal nome di uno dei più grandi giocatori di sempre che, però, ora si è ritirato e lavora in Macrosoft come organizzatore di tornei”.

Quanto è grande la scena competitiva di Age of Empires?

“I migliori al mondo, e intendo coloro che hanno più probabilità di vincere i grandi tornei, sono sette o otto, tra loro c’è Hamzah “Hera” El-Baher che agli ultimi tornei ha fatto strage. Subito sotto di loro ci sono altri 30 giocatori che potrebbero puntare alla top 8 dei massimi tornei. Al livello ancora successivo, quello della Nations Cup per esempio, abbiamo circa 500-600 semi professionisti. A viverci come giocatori a tempo pieno siamo in 20: io potrei vivere solo di competizioni grazie alla mia organizzazione che mi supporta ma per me è fondamentale anche produrre contenuti. Age of Empires è uno di quei pochi giochi che guardano in tanti anche se non giocano e questo mi aiuta molto”.

Che futuro vorresti vedere per gli esports di Age of Empires?

“Io, come gli altri membri della community, spero sempre nell’arrivo di nuovi contenuti: abbiamo appena ricevuto Age of Mythology Retold che è stato un gran successo, ora speriamo in dei DLC e in un nuovo Age of Empires. Per quanto riguarda le competizioni abbiamo appena ricevuto il calendario dell’anno prossimo e sappiamo i tornei che ci saranno e come investire il nostro tempo. A me piacerebbe anche vedere più tornei in generale per incontrare avversari e fan.

Age of Empires II è un gioco vecchio di quasi 25 anni, trovo sia fighissimo che oggi possiamo giocarlo ancora in modo professionistico. I nostri show e le nostre partite servono anche ad attirare interesse sul gioco e sul competitivo: noi dobbiamo fornire bei match alla community e del buon intrattenimento per dimostrargli che il gioco merita attenzione e amore”.

Come ti stai preparando al torneo e chi sono gli avversari da battere?

“Per prepararmi al torneo ho iniziato il bootcamp ieri. Sono appena diventato padre quindi sono arrivato in po’ più tardi. Ora siamo qui a testare mappe e strategie, aggiustamenti e modifiche; poi si grinda in attesa del risultato. Il rivale da battere per me è Hera: due o tre mappe saranno le mie meglio preparate avrò anche le mie civilizzazioni preferite, il problema è che c’è un sistema di draft con i ban. Per me l’approccio è fondamentale, avere due strategie per ciascuna mappa mi farà sentire davvero preparato”.