Apple vs Fortnite: la guerra in tribunale chiama in causa l’Xbox

Il processo che vede la Mela contro Epic Games è iniziato lunedì, e ha portato alcune dichiarazioni sul futuro di Fortnite, il gioco al centro del caso.

Un iPhone è più simile a un PC o a una Xbox? Questa domanda è stata posta in modo implicito ed esplicito più e più volte durante terzo giorno del dibattimento del caso Epic contro Apple. Il processo è iniziato lunedì con alcune inebrianti dichiarazioni sul futuro radioso di Fortnite, il gioco al centro del caso. In questi giorni in tribunale si sta discutendo del futuro del modello di business di metà dell’industria videoludica e il risultato del pronunciamento della giuria potrebbe cambiare per sempre come i videogiochi e gli eSport vengono monetizzati.

Al centro del contendere c’è l’accusa di Epic (e Fortnite) che Apple abbia un monopolio sul suo store che costringe chiunque a passare attraverso il suo sistema di pagamenti e quindi a dare alla mela una percentuale. L’ultimo round di discussioni però ha messo al centro un problema fondamentale: se iOS (il sistema operativo dell’iphone) viola le leggi in materia di antitrust allora automaticamente ogni altro sistema operativo di ogni altra console si trasforma in un monopolio illegale.

Gli avvocati di Apple hanno così fatto venire un colpo ai legali di Sony, Nintendo e Microsoft durante la loro dichiarazione di apertura, affermando che i loro modelli di business erano tutti fondamentalmente simili. “Se Epic prevarrà, cadranno anche altri ecosistemi“, hanno avvertito. Quando è arrivato il loro turno di ribattere però, Epic ha chiamato il responsabile dello sviluppo aziendale di Xbox di Microsoft Lori Wright come testimone. In risposta a una serie di domande, Wright ha suddiviso i dispositivi informatici in dispositivi “speciali” e “generici”, in un modo che definisce chiaramente gli iPhone come appartenenti a quest’ultima categoria.

L’Xbox, come la descrive Wright, è un dispositivo per scopi speciali. “In pratica abbiamo costruito dell’hardware per fare una cosa specifica“, ha detto al giudice. “L’Xbox è progettata per darti un’esperienza di gioco. Le persone acquistano un’Xbox perché vogliono giocare”. Di conseguenza, Microsoft mantiene uno stretto controllo sui contenuti a cui gli utenti possono accedere: si tratta di “un’esperienza hardware / software curata e personalizzata” ha concluso. Il mercato è anche molto più piccolo: decine o centinaia di milioni venduti, rispetto a “miliardi” di dispositivi Windows generici. Più tardi, nel corso della giornata, l’ingegnere di Epic Andrew Grant ha dato la sua definizione simile di console da gaming in generale, definendla “un dispositivo a scopo unico per l’intrattenimento“.

I computer Windows, secondo Wright, sono dispositivi “generici”. “Li acquisti per fare un’ampia varietà di cose che cambiano ogni giorno man mano che vengono create nuove idee”, ha detto. “Può già fare un sacco di cose e ha la possibilità di farne molte in più“. Le piattaforme possono supportare applicazioni nuove ed emergenti e fare la differenza in più aspetti della vita delle persone e la facilità di accesso e di fornitori di app è parte integrante di questo ecosistema.

Wright ha voluto sottolineare tutti i diversi modi in cui gli utenti possono ottenere nuove app su Windows. C’è l’app store di Microsoft, Steam, Epic Games Store e i download diretti dai siti Web. Microsoft ha recentemente abbassato la sua commissione sulle app al 12% per competere con Epic, mentre la piattaforma Xbox prende ancora una commissione del 30%. Wright dice che non c’è alcun piano per cambiare questa discrepanza. Questo nonostante il fatto che sotto il cofano non ci sia un’enorme differenza in termini di hardware tra una nuova Xbox e un PC desktop.

È difficile chiamare l’iPhone qualcosa di diverso da un dispositivo generico secondo la definizione di Wright cha descritto un prodotto Apple “per scopi speciali” come qualcosa di simile a un iPod. Intenzionalmente o no, Wright ha anche collegato la distinzione a uno dei principali punti di discussione di Epic: il profitto.

Epic sostiene che il modo di fare profitto è una delle maggiori differenze tra iPhone e console. Sostiene infatti che i produttori di console devono trattare meglio i produttori di app perché tutto l’hardware che vendono è in perdita. A differenza di Apple, che fa profitto sulla vendita dei telefoni e dei computer, devono pianificare un modello di business che attiri gli sviluppatori sulla piattaforma. E dal punto di vista di Microsoft, Wright ha sottolineato nella sua testimonianza che nessuna console Xbox è stata venduta con profitto, anche nella fase avanzata della vita di una generazione dopo che i costi di produzione sono diminuiti. Quindi parte di quell’esperienza hardware / software curata include la pianificazione attorno a un genere specifico di app e l’attrazione degli sviluppatori che la costruiranno, piuttosto che semplicemente farla uscire e vedere cosa succede.

Epic ha iniziato il processo dicendo che iOS dovrebbe funzionare più come macOS. Entrambi i sistemi operativi hanno una reputazione di relativa sicurezza e fluidità, ma solo quest’ultimo consente l’installazione di software dall’esterno dell’App Store. La dichiarazione di apertura di Epic ha messo in dubbio il motivo per cui Apple aveva bisogno di bloccare l’iPhone quando aveva già creato un sistema perfettamente funzionante ma più aperto. Ma con Wright e Microsoft, Apple ha un punto di confronto perfetto: una grande azienda informatica che offre due versioni molto diverse di una grande scatola nera piena di circuiti.

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