Un fondo di investimento da 17 milioni di dollari che punta tutto sugli esports. Lo ha avviato la società di private equity sudcoreana Atu Partners, annunciando investimenti nel team esports connazionale dei Kingzone Dragon X e nell’agenzia californiana Azyt, che scova e gestisce talenti esports. L’intenzione del gruppo è quella di affermarsi in Corea del Sud, ma soprattutto di arrivare a espandersi in Nord America e Cina.
Si tratta di un fondo di tipo “growth” (il primo di questo genere in Asia, come riporta dealstreetasia), che semplificando al massimo significa un tipo di investimento su aziende attualmente in forte crescita, che reinvestono tutti gli utili puntando a mantenere nel tempo lo stesso trend di crescita. Di fatto una scommessa (ad alto rischio, visto che non è detto che tali aziende si riconfermino l’anno successivo), una delle tante che un settore nuovo come quello degli esports pone davanti.
Atu esports Growth Fund, ha ottenuto il supporto di [ihc-hide-content ihc_mb_type=”show” ihc_mb_who=”reg” ihc_mb_template=”1″ ]Kakao Games, The E&M, come anche di investitori istituzionali quali Woori Technology Investments e SB Partners, e tra le prime operazioni ha siglato l’acquisizione dell’organizzazione esports coreana Kingzone Dragon X, che subito dopo è stata rinominata in DRX. Si tratta di una della organizzazioni più prestigiose dell’area, vincitrice di ben due edizioni della League of Legends Championship coreana.
Tra le altre operazioni anche l’investimento nell’agenzia californiana Azyt, una delle prime tre agenzie al mondo nella gestione di atleti esports. Un mercato, quello nordamericano, al’interno del quale Atu Partners conterà sulla consulenza di Allen DeBevoise, amministratore delegato della società di marketing Third Wave Digital, un esperto in investimenti nei media e negli esports che fornirà le chiavi per accedere al mercato nordamericano oltre a definire le strategie di investimento per le società legate al fondo.
“Negli ultimi due anni l’industria degli esport è cresciuta molto rapidamente, con percentuali del 30% all’anno – ha commentato Jamie Jungmoo Park, proprietario della tv via cavo coreana Ongamenet, dedicata agli esports, fondatore di Atu Partners nel maggio 2019 -. Assieme ai settori K-Pop e K-Beauty (rispettivamente la musica pop e il settore cosmetico della Corea del Sud), a nostro parere gli esports saranno il prossimo grande trend di investimento, capace di attirare su di sé la curiosità di tutta la Corea”. Un business che ha comunque una caratura mondiale, stando alle stime di Goldman Sachs, che prevedeva un giro d’affari superiore al miliardo di dollari nel 2019, e attorno ai 2,7 miliardi entro i tre anni successivi, con una crescita dei fan dai 200 milioni attuali ad almeno 280 milioni entro il 2022.
Commentando l’operazione lo stesso Park ha rivelato le intenzioni del suo gruppo di espandersi anche verso il mercato cinese e statunitense, con l’obiettivo di colmare il gap soprattutto con il mercato nordamericano. L’espansione “oltre confine” sarà consentita da nuovi team composti da talenti coreani, attivi soprattutto su quei titoli che attualmente in Corea del Sud non hanno una grande popolarità, come Counter-Strike: Global Offensive e Fortnite.[/ihc-hide-content]