Lo streamer italiano Brizz è stato bannato da Riot Games: non potrà più giocare né portare in streaming League of Legends & co.
Luca “Brizz” Brizzante, ex-giocatore professionista di League of Legends e volto noto della community italiana di streamer, ha ricevuto da Riot Games un ban, ovvero un divieto a tempo indeterminato di giocare ai suoi titoli. Brizz non potrà quindi accedere ad alcun account attualmente esistente o futuro di League of Legends, Valorant e gli altri videogiochi.
Prima volta in Italia
Un provvedimento di questo portata, che di fatto rappresenta un ban a vista, non è mai stato utilizzato in Italia. Anche a livello globale è stato usato raramente e solo in casi particolarmente gravi. L’esempio più lampante negli anni è stato quello di Tyler1, streamer di League of Legends con comportamenti “tossici” che aveva ricevuto un ban a tempo indeterminato. Ban che tuttavia alcuni anni dopo è stato rimosso grazie al percorso da lui intrapreso per “redimersi”, diventando persino un esempio positivo per la stessa Riot Games.
Secondo quanto si apprende da alcune voci di corridoio, Brizz sarebbe stato colpito da tale provvedimento per essere ormai diventato un esempio negativo per l’intera community di League of Legends, foraggiando comportamenti tossici. Già da diversi anni Riot Games ha intrapreso un percorso netto nel combattere tali comportamenti, nel tentativo di proporre un ambiente sereno per tutti i giocatori dei propri titoli. Sia a livello competitivo che amatoriale e casual.
Quale futuro per Brizz dopo il ban
Luca Brizzante, che ha parlato del ban nella diretta streaming subito dopo che la notizia ha iniziato a diffondersi, ha annunciato che inizierà a portare altri videogiochi, senza snaturare il proprio personaggio. Durante la stessa ha anche cercato di eludere le responsabilità, continuando ad accusare Riot Games di non essere stato coerente, scaricando sul publisher ogni colpa sull’esistenza di una community tossica.