Come preannunciato nell’articolo di riepilogo pubblicato l’11 febbraio, abbiamo contattato i GG&Esports per avere risposte dirette da parte dell’organizzazione sul caso che li ha coinvolti e messi al centro dell’attenzione nelle ultime settimane nella scena competitiva italiana di League of Legends. Un modo, pensiamo, anche per dar loro la possibilità di raccontare la propria versione dei fatti. Ringraziandoli ancora per la disponibilità, ecco cosa ci hanno raccontato su Esportsmag.
Partiamo da una domanda semplice: qual è attualmente il vostro rapporto con Sky?
Sky e GG&Esports sono rimasti in ottimi rapporti, come dimostrato dall’ultimo tweet di Sky in cui commenta il nostro comunicato stampa. Siamo tuttora in contatto con lui ma ci teniamo a dire che ci dispiace esserci mossi in ritardo per risolvere la questione che si è andata a creare.
Che cosa è successo esattamente in fase di costruzione del roster post promotion?
Ci siamo affidati ad un’agenzia esterna, la Daydreamers ASD (proprietaria dello slot del PG Nationals fino al Summer 2020 ndr). Sono loro ad aver negoziato i contratti: qualsiasi domanda sulla costruzione del roster va posta a loro.
Sky vi accusa di avergli fatto firmare il contratto con l’inganno. Qual è la vostra replica in merito?
Non appena siamo venuti a conoscenza, da parte dei legali di Sky, che un nostro manager sembrava avesse commesso tale ingenuità, abbiamo subito svincolato il ragazzo: teniamo ai nostri giocatori e alla loro crescita e non avevamo alcuna intenzione, anche per il bene del giocatore, di intraprendere un lite legale né tantomeno sportiva.
Passiamo alla seconda parte della questione. Come avete cercato di evitare di infrangere il punto 2.4.3 del regolamento dopo aver liberato Sky?
Di concerto con gli organi amministrativi del PG Nationals, principalmente con Marco Soranno e Andrea Marucci, che ringraziamo per il supporto e la disponibilità offerti, abbiamo prima cercato di contattare DenVoksne e, una volta raggiunto con lui un ipotetico accordo, in cui avrebbe figurato come mero sub, abbiamo parlato con Dreamhack, ente organizzatore della UKLC (lega in cui gioca DenVoksne con i London Esports ndr), il quale tuttavia ci ha negato il trasferimento secondo una norma presente nel regolamento della UKLC: “un giocatore non può apparire in più di un roster contemporaneamente”. Problema che invece non si poneva per il PG Nationals, la cui norma impone che non possa apparire in diversi roster ERL, circuito di cui non fa parte in via diretta la UKLC. Abbandonata la pista inglese, abbiamo cercato la soluzione spagnola. Purtroppo però Simpy è titolare dei BCN nel torneo spagnolo della SLO – Superliga Orange che invece è una ERL. Pertanto avremmo dovuto chiedere al BCN di rimuovere Simpy dal loro roster. Soluzione rivelatasi impossibile.
A quel punto era inevitabile la sanzione. Come avete reagito alla prima?
Positivamente, anzi forse troppo positivamente. Ci aspettavamo che la sanzione fosse più pesante. Avevamo visto insieme ai nostri legali che, rispetto a quanto previsto dal Global Penalty Index, né la prima, né la seconda sanzione, sono contemplate rispetto al fatto a noi ascritto. Teoricamente, la sanzione corretta sarebbe stata quella della loss of phase 2 ban, ma il PG Nationals ha chiarito che ciascuna situazione va valutata singolarmente, soprattutto di fronte ad un caso così peculiare, tenendo in considerazione attenuanti e aggravanti. Pertanto il primo ruling rispondeva ad esigenze di sportività e spettacolarità del torneo, per non punire altri che non fossero direttamente responsabili dei fatti.
Com’è stato il rapporto con PG Esports in queste settimane?
C’è stata e c’è piena collaborazione e trasparenza tra GG&Esports e la direzione di gara del PG Nationals. Questa collaborazione è stata, a riprova di ciò, considerata un’attenuante da parte degli arbitri di gara che ringraziamo per la fiducia riposta nei nostri confronti.
Come avete invece reagito alla seconda, arrivate dopo che le squadre hanno fatto appello chiedendo una sanzione maggiore?
Con ottimismo. Anche se abbiamo perso due partite a tavolino abbiamo archiviato la questione e speriamo che per tutte le altre squadre il problema non sia più di rilievo. Abbiamo ancora 4 partite per raggiungere il nostro obiettivo, i playoff, e non abbiamo intenzione di rinunciarvi.
Nel vostro comunicato apparso sui social avete l’annuncio la possibilità di muovere azioni legali contro i responsabili di questa situazione: a chi vi riferite?
Per rispetto dei diritti e delle pretese di tutti i soggetti coinvolti ci riserviamo ancora il diritto, soprattutto di fronte alla stampa, di non muovere accuse a soggetti che potrebbero poi rilevarsi, invece, del tutto estranei alla questione.
È vero, come raccontano alcune voci vicine all’organizzazione, che il team manager Edoardo Falcetti non ha risposto alle vostre richieste di spiegazioni?
Noi personalmente abbiamo un rapporto costante con il sig. Falcetti. Non sappiamo da dove siano arrivate queste voci che noi consideriamo del tutto infondate. Stiamo cercando di collaborare tutti insieme per chiarire ogni singolo punto della questione.
Come vi state organizzando per tutelare i giocatori, anche mentalmente, per queste ultime due settimane?
Siamo quotidianamente in contatto diretto con giocatori e coaching staff e tentiamo di venire incontro ad ogni loro esigenza sportiva. Siamo in trattative con il coaching staff per il rinnovo dei contratti per mantenere un ambiente unito e coeso. A prescindere da come finirà il campionato rimarremo grati del lavoro svolto da loro e dalla squadra e orgogliosi di ogni prestazione. Siamo fiduciosi che la loro motivazione non cederà di fronte all’accaduto e siamo fermamente convinti che l’obiettivo dei ragazzi, quello di arrivare ai playoff, sia pienamente realizzabile.
Avete pubblicamente garantito che non ci saranno conseguenze sui pagamenti per i giocatori e lo staff. Penso che sia un’ottima mossa, anche in chiave comunicativa, per confermare di essere un interlocutore affidabile nella scena esports, no?
Era chiaro che non ci sarebbero state conseguenze negative nei confronti dei giocatori. Come abbiamo già detto e come ripetiamo con coraggio, non è loro la colpa dell’accaduto. Non vogliamo che ci siano ripercussioni, nemmeno indirette, su di loro.
Quali sono i progetti per il futuro?
“ANDIAMO A BERLINO BEPPE!” vorremmo urlare: la verità è che non ci poniamo limiti. I nostri obiettivi non cambiano, non solo rispetto a questo split, ma più in generale rispetto al percorso esportivo che avevamo prefigurato all’inizio di questa avventura e che vogliamo continuare a portare avanti. Siamo certamente partiti alla grande con la vittoria dell’edizione 2020 del Red Bull Factions, assolutamente non prevista ma che ci ha enormemente grafiticato: la nostra mission è diventare un punto fermo della scena italiana. Con investimenti, con un buon scouting di talenti, con risorse anche intellettuali da ricercarsi oltre i confini che oggi delimitano la nostra attività. Siamo convinti che riusciremo a portare anche bellezza, in termini di attività utili a giocatori, tifosi e all’intera scena italiana. Per il momento auguriamo a tutti GLHF & GG(E)!
Risposte con cui i GG&Esports si mostrano in questo modo una realtà matura e professionale, a nostro avviso, che ha decisamente la possibilità di trovare il proprio spazio nella scena italiana. Auguriamo loro di lasciarsi alle spalle quanto di spiacevole successo in queste settimane e di raggiungere i loro obiettivi. Grazie ancora all’organizzazione per aver risposto così celermente alle nostre domande e un augurio per il futuro.