Annunciata ufficialmente la nuova organizzazione esports italiana Dnsty, nata come evoluzione dei Dsyre. Ma chi c’è dietro?
Le voci e le chiacchiere degli ultimi giorni sono finalmente state messe a tacere con un comunicato stampa ufficiale che ha annunciato la nascita dell’organizzazione esports italiana Dnsty. Quando alcuni giorni fa i profili social dei Dsyre, realtà che negli ultimi tre anni è stata protagonista della scena competitiva italiana ed europea con numerosi trofei su più titoli, in molti si erano preoccupati di un loro addio. Nelle ore immediatamente successive è comparso il nome Dnsty che oggi scopriamo essere una sorta di evoluzione dietro la quale, però, si trovano figure differenti.
Chi c’è dietro i Dnsty
“DNSTY (contrazione della parola inglese DYNASTY) rappresenta un nuovo modello per entrare in contatto con un pubblico di oltre 19 milioni di italiani che non vengono raggiunti dai canali tradizionali”, così si presenta al pubblico la nuova organizzazione esports italiana, che debutterà ufficialmente alla prossima Milan Games Week. Dietro la nuova organizzazione, che erediterà buona parte degli asset appartenuti ai Dsyre, c’è Kintana, azienda di Pea Group che si occupa di realizzare e progettare eventi phygital (eventi ibridi tra fisico e digitale). Pea Group, l’azienda madre, è invece una multinazionale italiana che si occupa di progettazione, sviluppo e produzione di giochi, sorpresine, campagne e contenuti promozionali che al giorno d’oggi produce oltre 300 milioni di pezzi ogni anno per 68 brand sparsi a livello globale.
Nel comunicato stampa si legge che “Tra i punti di forza ci sarà una forte connessione con il mondo della musica e dell’intrattenimento, oltre alla costante ricerca di ponti verso settori e passioni affini, come lo sport e la moda”. A grandi linee, quindi, prefigge un percorso che gli stessi Dsyre avevano già avviato e che adesso verrà proseguito dai Dnsty. Anche grazie alla conferma di alcuni creator come Billybella, Allerendys, Mollu e Rickyfries. Ma anche con ospiti d’eccellenza che saranno presenti all’Urban Show della Milan Games Week come Ensi e Nerone e Capoplaza.
Il videogioco come mezzo
L’intenzione dichiarata dei Dnsty è di sfruttare il videogioco come un mezzo piuttosto che un fine, altresì confermato dalle parole di Paolo Rigobello, general manager di Kintana. “DNSTY nasce per offrire un approccio nuovo al mondo del gaming e della creator economy, sia agli spettatori e giocatori, sia alle aziende che collaboreranno con noi per raggiungere queste audience in modo innovativo. Inoltre il focus del nostro progetto è la creazione di format proprietari adattabili alle esigenze di marketing di ogni cliente e industry, fornendo un’esperienza arricchita agli utenti e una piattaforma efficiente per i partner commerciali, basata sulla connessione del mondo del gaming con le potenzialità del data-driven marketing e dei più avanzati programmi di loyalty”.
Conclude Gianluca Aprile di Cimia, CEO di Pea Group: “Il nostro coinvolgimento diretto nel mondo del gaming ci posiziona come attori rilevanti a livello internazionale, consapevoli che il nostro brand aiuterà molte aziende ad entrare in contatto con un’ampia fascia di utenti che i media e le strategie tradizionali non riescono ad intercettare, e che con questi nuovi format ci siamo inseriti in un mercato che presto esploderà anche in Italia, rivoluzionando l’intrattenimento interattivo italiano e diventando la tv del futuro”.