Konami torna alle origini della storica serie Contra con un’operazione nostalgia che per noi è decisamente riuscita.
Contra: Operation Galuga è un remake del primo capitolo della storica serie di sparatutto a scorrimento targata Konami. Noi lo abbiamo giocato sulla Swich, la console che, secondo noi, meglio saprà ospitare il gioco quando uscirà. Dopo il lancio faticoso e poco apprezzato dell’ultimo capitolo di questa saga nel 2019 (Contra Rogue Corps) gli sviluppatori hanno deciso di tornare all’origini della saga ripulendo, rifinendo e arricchendo il gameplay classico che ha definito gli anni ’80.
Diviso in otto livelli, ognuno bene o male con la stessa struttura fatta di sezione di combattimento a scorrimento, primo boss a media difficoltà, seconda sezione a scorrimento e boss finale a difficoltà più intensa, questo remake del primo Contra è un’operazione nostalgia riuscita. Se amate Metal Slug, questo gioco fa per voi perché è uno sparatutto a scorrimento con tante armi, una più ridicola dell’altra, nemici in quantità da colpire e una storia semplice ma che acchiappa.
Il lavoro di remake è più evidente nel numero di opzioni e personalizzazioni del gameplay presenti nel gioco. Non solo è possibile scegliere tra l’opzione classica in cui un singolo colpo avversario fa perdere una vita e quella della barra della salute segmentata (che sostanzialmente triplica o quadruplica il numero di chance a disposizione), ma ci sono ben tre livelli di difficoltà che influenzano il rateo di fuoco e la precisione dei colpi dei nemici. Anche solo a difficoltà normale i giocatori veterani avranno del filo da torcere se non sono perfettamente allenati nei videogiochi a scorrimento. A difficoltà facile il gioco è molto accessibile e ottimo per avvicinarsi al genere, mentre in modalità difficile completare un livello richiederà tempo e precisione.
Abbiamo particolarmente apprezzato, poi, il flusso di gioco che non è mai così frenetico da non poter stare fermi o a terra nemmeno un secondo ma non è nemmeno così lento da far sopraggiungere la noia. Il mix di salti, scatti, spari e schivate è fatto bene e diverte. Le armi a disposizione (ognuna con diversi livelli di potenziamento), poi, sono ignoranti come dovrebbero essere e hanno tutte un’abilità speciale che “consuma” l’arma riportando il personaggio al fucile base ma garantisce un effetto molto potente che va da una barriera a una serie di torrette che vi accompagnano.
Queste armi speciali sono indispensabili nelle battaglie con i boss, che possono essere statiche o in movimento, ciascuna con meccaniche uniche che però ruotano tutte attorno alla routine classica dell’evitare i colpi, distruggere gli scudi e colpire i punti deboli. A ogni morte e alla fine di ogni livello, poi, riceverete dei crediti con cui acquistare potenziamenti permanenti per i vari personaggi del gioco. C’è l’invulnerabilità nello scatto (ma solo per Bill, il biondo) la possibilità di partire con una determinata arma e altre modifiche che non vi spoilereremo ma che danno una gran mano quando la difficoltà inizia a salire.
La storia di Contra: Operation Galuga non vincerà alcun premio ma è così anni ’80 che è impossibile non amarla tra alieni arroganti, super spie e omaccioni muscolosi dal cuore d’oro. Noi ci siamo divertiti, soprattutto giocando in mobilità, con questo gioco dalla grafica e dal gameplay semplici che richiede relativamente poca concentrazione ed è ottimo per passare un po’ di tempo e spegnere il cervello. Non possiamo dire quanto la saga possa beneficiare di questo remake perché ha sempre occupato una nicchia nel mondo degli sparatutto retrò, però la disponibilità e la semplicità di questo titolo potrebbero dare il via a un nuovo rinascimento del marchio.
Il prezzo non è economicissimo (39 euro al lancio) quindi vi consigliamo di aspettare un po’ a prenderlo se questa operazione nostalgia vi intriga. In generale, però, ci sentiamo di raccomandarlo a chi è alla ricerca di un’esperienza facile da imparare, da giocare quando si ha qualche minuto da spendere ma che potenzialmente può richiedere tempo ed energia per essere padroneggiata al suo massimo.