Al Senato, discussione sulla regolamentazione degli esports, con focus sulla tutela dei minori, ma anche sulla necessità di un quadro normativo stabile che favorisca la crescita del settore.

Gli esport e il gaming, fenomeni che hanno ormai conquistato un ruolo centrale nel panorama culturale, sociale ed economico globale, sono stati al centro del convegno “L’intelligenza artificiale cambia le regole del gioco: esports, gaming e tutela dei minori nell’era digitale”, tenutosi il 13 novembre 2024 presso il Senato della Repubblica. L’incontro è stato organizzato dal senatore Roberto Marti (Lega), presidente della Commissione Cultura del Senato, e ha visto la partecipazione di esperti del settore, rappresentanti istituzionali e figure chiave del panorama italiano.

Il punto di partenza: l’assenza di regole

Nel suo intervento, il senatore Marti ha evidenziato come il settore degli esport, pur rappresentando una realtà in forte crescita, sia ancora privo di un quadro normativo chiaro in Italia. Questo vuoto legislativo pone il paese in una posizione di svantaggio rispetto ad altre nazioni europee, dove il fenomeno è già regolamentato e sostenuto da leggi che ne favoriscono lo sviluppo. “Il settore chiede regole”, dichiara Marti, “e spetta alle istituzioni fornire risposte adeguate per tutelare gli operatori, i consumatori e, soprattutto, i minori, che rappresentano una delle fasce più esposte a potenziali rischi”.

Marti ha sottolineato come l’Italia non possa permettersi di ignorare l’importanza economica e culturale di questo ambito, ricordando che gli esport non sono solo un passatempo, ma un’industria capace di generare milioni di euro e offrire opportunità lavorative in settori come il marketing, la tecnologia e la formazione. Tuttavia, l’assenza di regole espone gli operatori a incertezze e i giovani giocatori a possibili abusi, sia economici che psicologici.

Una proposta di legge per gli esport

Al centro del dibattito è stata posta la proposta di legge attualmente in fase di sviluppo. Marti ha spiegato che si tratta di un lavoro congiunto tra diversi ministeri, tra cui il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dell’Interno, con l’obiettivo di fornire un quadro normativo che disciplini il settore, garantendo la sicurezza dei minori e promuovendo un ambiente competitivo e trasparente.

Uno degli aspetti più delicati riguarda proprio la tutela dei giovani, che rappresentano una parte consistente del pubblico degli esport. La proposta di legge prevede misure specifiche per evitare eccessi, come il monitoraggio delle ore di gioco, l’introduzione di limiti di spesa e un controllo più rigoroso sui contenuti. Inoltre, si punta a creare un sistema di certificazione per i tornei e le piattaforme, che garantisca il rispetto di standard di qualità e sicurezza.

Esport e intelligenza artificiale: un binomio in crescita

Durante il convegno si è parlato anche dell’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) sugli esport e sul gaming. L’IA, infatti, sta rivoluzionando non solo l’esperienza di gioco, ma anche il modo in cui vengono organizzati e gestiti i tornei. Dai sistemi di matchmaking sempre più sofisticati, che assicurano sfide equilibrate tra giocatori, alla gestione degli eventi competitivi, passando per la creazione di ambienti di gioco realistici e immersivi, l’intelligenza artificiale sta trasformando il settore a una velocità senza precedenti.

Il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, invia un messaggio di saluto ai partecipanti, riconoscendo il ruolo centrale dell’intelligenza artificiale nello sviluppo degli esport. “L’intelligenza artificiale è una delle tecnologie chiave del nostro tempo, e il suo utilizzo negli esport rappresenta non solo un’opportunità economica, ma anche culturale”, ha dichiarato. Borgonzoni evidenzia l’importanza di un approccio responsabile, che tenga conto delle implicazioni etiche e sociali di questa innovazione.

Un fenomeno da valorizzare, non demonizzare

Tra gli esperti intervenuti, molti hanno sottolineato la necessità di abbandonare vecchi pregiudizi legati al mondo dei videogiochi e degli esport. Un quadro normativo chiaro potrebbe rappresentare un punto di svolta, aiutando a superare la diffidenza di molti genitori e insegnanti verso il mondo dei videogiochi. “Non dobbiamo dimenticare che gli esport rappresentano anche una straordinaria opportunità di crescita personale e professionale per i giovani”, è stato sottolineato nel corso delle sessioni tecniche dell’evento.

Le prossime tappe

Le discussioni emerse durante il convegno rappresentano solo l’inizio di un percorso che si preannuncia lungo e complesso. La proposta di legge dovrà affrontare l’esame parlamentare e trovare un equilibrio tra le esigenze del settore e quelle di tutela sociale. Nel frattempo, Marti ha assicurato che il governo continuerà a confrontarsi con gli operatori e gli esperti per raccogliere suggerimenti e proposte.

Nel frattempo, la comunità degli esport resta in attesa di segnali concreti. In un mercato sempre più competitivo, dove altri paesi europei stanno già investendo in infrastrutture e formazione, l’Italia non può permettersi di restare indietro. La regolamentazione non è solo una necessità, ma anche una straordinaria opportunità per trasformare il gaming in un pilastro dell’economia digitale del futuro.